Attualità - 31 agosto 2022, 06:00

Il dialogo, la grandezza e la forza nella fragilità: dieci anni senza il cardinal Martini. O con lui ancora più vicino

Il 31 agosto si spegneva a Gallarate, dove aveva trascorso l'ultimo periodo della sua vita. L'impronta nel nostro territorio, il forte messaggio all'uccisione di don Isidoro a Busto Arsizio e quel filo con la Valle Olona. Oggi in Duomo il ricordo

Con il patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I nel 1997 - foto courtesy Chiesa di Milano

Dieci anni senza il cardinale Carlo Maria Martini, eppure con lui ancora più vicino: l'impronta di una figura straordinaria che si percepisce nel nostro territorio.

Il ricordo nel Duomo

Oggi 31 agosto alle 19 nel Duomo di Milano si intrecceranno ricordi e testimonianze con una scelta di scritti a cura di Massimiliano Finazzer Flory e gli interventi di monsignor Gianantonio Borgonovo, Luciano Fontana, don Damiano Modena e Armando Torno.

"Carlo Maria Martini, profeta di Milano"  è il titolo scelto per l’incontro di ricordo e di testimonianza dedicato a Carlo Maria Martini, soffermandosi sull'aspetto cruciale del dialogo per lui che fu arcivescovo di Milano dal 1979 al 2002 e scomparve a 85 anni a Gallarate.

L'appuntamento, promosso dall’Arciprete del Duomo monsignor Gianantonio Borgonovo con il Capitolo Metropolitano di Milano, è in collaborazione con la Veneranda Fabbrica  e prevede la lettura di tre passi tratti dagli scritti del cardinale Martini. Li leggerà appunto anche don Damiano Modena che fu assistente del Cardinale negli ultimi anni trascorsi nell’infermeria alla residenza dei Reverendi Padri Gesuiti di Gallarate.

«Straordinario profeta del Novecento - commenta monsignor Borgonovi - è stato per Milano un punto di riferimento imprescindibile per l’ultimo tratto di strada del XX secolo, non soltanto da un punto di vista pastorale, ma anche sociale e culturale, le cui orme sono ancora visibili. Con il Capitolo Metropolitano e la Veneranda Fabbrica, grazie alla preziosa collaborazione con Massimiliano Finazzer Flory, ho fortemente voluto questo breve momento di incontro, di riflessione e di preghiera, nel giorno esatto della ricorrenza della scomparsa del cardinale Martini, in vista di un ricordo più ampio, con una serata dedicata che si svolgerà in Cattedrale il 3 novembre».

Il territorio

L'impronta nel nostro territorio è stata profonda e legata anche a momenti chiave nel lungo percorso.

Tra le circostanze più dolorose e profetiche, quella dell'uccisione di don Isidoro Meschi a Busto Arsizio. «Sono certo che questa morte sarà un grande segno evangelico - disse allora il cardinale Martini- Non è una morte come le altre, non è una semplice disgrazia, non è una semplice perdita di un prete giovane da cui speravamo molto per la diocesi, non è un semplice vuoto ma un grande segno evangelico e voi tutti che siete venuti qui, che lo avete conosciuto, lo sentite profondamente come un grande segno evangelico per un mondo distrutto dall’odio... E io oso affermare che questo segno non sarà solo per questa comunità, non sarà solo per la città di Busto Arsizio, sarà per tutta la diocesi, per tutto il clero. Chissà che un giorno non possa essere un segno per tutta la Chiesa e fare parte della santità della Chiesa».

Uomo del dialogo, fu attento anche a ogni iniziativa che fosse in questa direzione partendo dalle Scritture. Un segno tangibile, quello del supporto al corso biblico dell'indimenticato don Lorenzo Cattaneo al collegio Rotondi di Gorla Minore. Don Lorenzo, sulla cui porta accoglieva la scritta "Shalom". Prima di concludere il suo percorso terreno a Gallarate mostrando la forza nella fragilità della malattia, il cardinale trascorse cinque anni di studio e preghiera a Gerusalemme.

Marilena Lualdi