Non è per niente passata l’emergenza idrica diffusa in tutta la provincia. Se il basso Varesotto si trova in una situazione relativamente tranquilla, la parte nord, invece, rimane in uno stato maggiore di allerta.
Per tamponare i problemi relativi alla mancanza d’acqua, la società Alfa sta lavorando da qualche giorno con le sue autobotti per approvvigionare i bacini dell’area nord della provincia. La situazione più critica riguarda la Valmarchirolo.
«Stiamo andando a intervenire per ricaricare questi bacini, lo stiamo facendo attraverso le autobotti - spiega Paolo Mazzucchelli, presidente di Alfa - Tutta la parte nord, quella che si approvvigiona tramite sorgenti, sta soffrendo, perché, logicamente, i bacini si approvvigionano tramite lo scioglimento delle nevi o delle precipitazioni, che non ci sono. Abbiamo situazioni in cui le sorgenti hanno smesso di erogare acqua e la situazione è estremamente complicata».
Le autobotti di Alfa «lavorano h24», rifornendosi di acqua dalla parte sud della provincia, quella rifornita dalle falde acquifere, «che per abbassarsi di livello ci mettono parecchio tempo».
Questo lavoro viene compiuto da due mezzi, che sono quindi costantemente impegnati a fare la spola carichi d’acqua, dal sud al nord, dove ormai il rifornimento d’acqua dei bacini avviene quasi esclusivamente grazie alle autobotti di Alfa.
«Ci sono poi una serie di variabili - continua Mazzucchelli - Nei weekend magari c’è chi arriva nelle seconde case e aumentano i consumi, o in giorni particolarmente caldi ci si fa una doccia in più. Così facendo il bacino non riesce a essere carico tutta la giornata. È un momento particolare in tutta Europa».
Il presidente di Alfa chiude lanciando un messaggio, per ricordare che «il problema c’è, e non è solo dove si vede. La siccità è ovunque e noi siamo operativi h24. Alcune persone pensano “io l’acqua ce l’ho, quindi vuol dire che c’è”, ma per far questo avviene un grandissimo lavoro nascosto, che magari non tutte le persone percepiscono».