Stadio e palazzetto di Masnago di un futuro sempre più vicino come saranno? Vivranno 365 giorni all'anno con un evento al giorno e saranno impianti polifunzionali, ecosostenibili e accoglienti capaci di ospitare congressi e meeting, musei dello sport, aree di ristorazione e dove trovare - con le dimensioni giuste e più adatte a Varese - tutto ciò che serve, dalle attività mediche a quelle più commerciali.
Stiamo sognando? Non proprio, visto che una delegazione dell'amministrazione comunale ha visitato l'Allianz Stadium per studiarlo e prenderlo a modello per ciò che avverrà anche nella Città Giardino.
Gli assessori Andrea Civati e Stefano Malerba assieme a Emiliano Bezzon (dirigente dell'area sport a cui si deve la visita varesina, visto che a Torino ha lasciato ottimi ricordi e rapporti) e a Gianluca Gardelli (dirigente dell'urbanistica) sono infatti stati accolti dal direttore generale dello Stadium e facility management bianconero Francesco Gianello «per capire le logiche di funzionamento di una struttura all'avanguardia e attrattiva - ci racconta Civati - nata sul modello delle arene inglesi».
Da stadio e palazzetto vivi soltanto la domenica a impianti moderni che «chiudono solo per Natale e possono ospitare eventi 365 giorni all'anno»: anche a Varese, si può. «Oltre che un'arena sportiva - spiega l'assessore varesino a rigenerazione urbana, mobilità e infrastrutture - uno stadio e un palazzetto devono poter ospitare eventi, dalla cena aziendale con centinaia di persone a congressi fino a piccoli meeting. Così i box dello Stadium vengono affittati alle aziende che li trasformano in spazi da utilizzare tutto l'anno per colloqui e recruitment, oltre che per ospitare manager o sponsor in occasione delle partite o come luogo di rappresentanza».
Anche la pulizia, l'ordine e la "bellezza" degli spazi è fondamentale: scritte sui muri o luoghi di degrado, come sono gli attuali servizi igienici di tanti nostri impianti, sono impensabili in uno Stadium dove «il livello di ospitalità è da albergo a 5 stelle con infrastrutture, servizi e numerose cucine».
La logica vincente si chiama sostenibilità, e così dovrà essere anche a Varese: «L'Allianz, finanziato completamente dai privati, sta in piedi e si mantiene senza un centesimo di fondi pubblici. Aperta ogni giorno, dalla mattina alla sera, una struttura sportiva deve essere polifunzionale e flessibile. E così se la domenica le aree ristoro sono utilizzate dagli spettatori in tribuna, il lunedì devono lavorare allo stesso modo per la cena dell'ordine degli ingegneri o di un'azienda. All'interno del complesso dell'Allianz c'è il museo della Juve, uno dei primi per visitatori in Italia (150 mila all'anno), un piccolo centro commerciale, un centro medico per la medicina sportiva e non solo: questo permette la sostenibilità dell'arena».
E questa, secondo l'impostazione data dall'amministrazione varesina, deve essere la strada da seguire anche nella Città Giardino: «Non parleremo mai di una struttura di 40 mila posti con i volumi dell'Allianz ma le logiche sono replicabili anche per stadi o palazzetti più piccoli come i nostri. Di più: se allo Stadium non vengono ospitati concerti per non rovinare il manto erboso, al palazzetto di Masnago potremmo benissimo farlo».
L'altissimo livello tecnologico dell'impianto collima anche con il possibile risparmio energetico: «In questo caso, se illumino meglio spendo anche meno in termini energetici. Il gioco di luci, poi, favorisce lo spettacolo» aggiunge Civati che parla da sportivo e da non juventino che, però, quando Pogba si è avvicinato alla delegazione varesina per un saluto, ne ha «apprezzato la grande sportività».
«Il Comune si sta preparando - conclude l'assessore - per il futuro di Masnago: sappiamo che non dipende solo da noi, ma avere una nostra visione può aprire la strada e molte porte. Nessuno ha la presunzione e la stupidità di voler poter portare qui l'Allianz, ma quel modello è replicabile anche a Varese, nelle dimensioni più giuste per la città».