Varese - 21 luglio 2022, 10:55

«Io, vita da imbianchino a 35 gradi: 4 litri d'acqua al giorno, magliette di ricambio, pomodori dell'orto, anguria e melone»

Ecco come affronta queste giornate di caldo record chi in provincia di Varese lavora da mattina a sera in condizioni estreme, senza piangersi addosso ma con i giusti accorgimenti. «Abbigliamento leggero, una banana in più a colazione, pranzo con molta frutta e verdura e la sera, quando torno a casa, raccolgo i pomodori bollenti che, però, hanno una freschezza unica. Poi guardo il cielo e aspetto le nuvole»

Tutti danno consigli su come affrontare questo caldo estremo, ma come affronta una situazione come l'attuale chi per lavoro è alle prese tutto il giorno con 35-36 gradi, senza la possibilità di tornare a casa e, sicuramente, senza aria condizionata?

Ci siamo fatti raccontare la giornata tipo a un imbianchino cartongessista della nostra provincia residente in zona laghi che, ogni mattina alle 7.30, parte con il suo furgoncino e torna a casa la sera verso le 19. 

«Mi sveglio al mattino sperando ci sia un refolo di vento dopo nottate molto faticose, perché c'è umidità e non c'è una bava d'aria - dice Marco (nome di fantasia) - Avrei bisogno di quella freschezza unica delle prime ore dell'alba quando ancora il sole non si è alzato, ma non c'è nulla».

Partiamo dall'abbigliamento: «Vado in cantiere con pantaloni corti da lavoro e fantasmini o calze corte per sentire meno indumenti possibili addosso, ovviamente la maglietta è a maniche corte. Ne cambio almeno due al giorno».

Acqua? «In questi giorni arrivo a berne 4-4,5 litri al giorno». 

Pranzo? «Se non mangio, come faccio a stare in piedi? Cerco di non esagerare, aumento le dosi di verdura e frutta. Questo già a colazione: una banana in più rispetto al solito la aggiungo sempre». 

E la sera? «Molta verdura, fortunatamente ho un orto che sta producendo parecchio. Anche se raccolgo i pomodori e sono bollenti, quando li taglio e li mangio mi danno una sensazione unica di freschezza. Spesso aggiungo o alterno anguria e melone perché saziano, idratano e spengono il "fuoco" dopo una giornata pesante di lavoro. Poi guardo al cielo, sperando che arrivino presto una nuvola e una bella piovuta».

Andrea Confalonieri