Videogallery - 15 luglio 2022, 14:11

Il Teatro Sociale "Delia Cajelli" dà vita alle sue idee: «Così chiamiamo tutta la città»

VIDEO E FOTO. Presentata la nuova stagione per dare risposta a gusti e generazioni differenti, ma il primo pensiero va ai giovani. Intanto estate di lavori e investimenti sulla storica sala. «E la cultura confermerà di portare un ritorno economico a Busto»

Si porte le idee sul palco, al Teatro Sociale “Delia Cajelli” che oggi ha presentato la prossima, ricca stagione a Busto Arsizio chiamando la città. E le idee confinano con i sogni, scolpiti in filoni per gusti e generazioni differenti: il primo pensiero, però, com'era nell'ispirazione di Delia, va ai giovani.

Estate di lavori

Di sicuro, il teatro ambisce a essere sempre più civico, com'era nella sua natura oltre 130 anni fa, e manda diversi segnali.

Prima, però, uno che ne valorizza ulteriormente la bellezza e la funzionalità. «Per un teatro di sempre migliore impatto si svolgeranno dei lavori quest'estate – rileva il presidente Luca Galli – Sulla sicurezza, sulle nuove modalità di accesso e utilizzo che sono molto più stringenti in rispetto alla legge 81. Ricordiamo che non solo la nostra buca è un pezzo di antiquariato, ma anche un’altra infrastruttura, la graticcia ha oltre 100 anni. Sono investimenti consistenti, quelli che faremo quest’estate, grazie a donazioni private ma in larga parte con finanziamenti dei soci, erogati dalla Fondazione comunitaria del Varesotto».

Aveva già svolto dei lavori, il teatro durante il Covid, non volendo perdere un secondo per la sua rinascita. Ora proseguirà su questa strada.

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Dal - prezioso - contenitore al contenuto, l'entusiasmo di Galli è palpabile: «La nuova stagione sarà un laboratorio di idee che prosegue nel sempre maggiore coinvolgimento delle persone e nella partecipazione alla nostra attività». Lungo è l'elenco dei ringraziamenti, distanti ma non troppo dal palco della conferenza ci sono due anime di questo teatro, nonché portatrici dell'ispirazione di Delia Cajelli, Daniele Geltrudi e Danilo Menato.

Torna il pilastro di BA Lirica, che conclude il programma verdiano di quest'anno con il Trovatore e si addentra poi in quello nuovo con la Carmen di Bizet, passando dal galà della lirica e prenotando il nuovo concorso internazionale. Anche coinvolgendo gli studenti, come ha già fatto. Poi la prosa - varietà con personaggi importanti e confermando un ultimo dell'anno di cultura a teatro. Ma senza dimenticare le associazioni e il mondo del no profit. O momenti che ricollegano alla storia di Busto, ad esempio con la Fanfara dei Bersaglieri Tramonti-Crosta che fu fondata da un bustocco.

«Con l’amministrazione comunale c'è un rapporto consolidato, per cui vengono riservate serate da convenzione, anche per beneficenza - sottolinea Galli -Sposo in pieno la convinzione della vicesindaco Manuela Maffioli. La cultura ha anche un ritorno. Quando abbiamo realizzato La Traviata, c’erano 100 persone che ci lavorano. Il teatro è esso stesso un ambasciatore della cultura rivolgendosi a un pubblico sovraterritoriale».

Questo è apprezzato dalle istituzioni e l'ha testimoniato in primis il consigliere regionale Emanuele Monti: «Busto è una guida per la cultura in provincia ed è un esempio per altre province. La Regione c'è».

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La vicesindaco Manuela Maffioli l'ha ribadito: «Ci sono una serie di componenti importanti, che danno un'idea sul grande progetto della cultura a Busto Arsizio. A partire dalla formula conferenza stampa che vede non solo sul palco ma in platea tanti esponenti del mondo culturale». Insistendo sul benessere della comunità e dell'individuo che portano iniziative come questa: «La cultura non è solo bene immateriale, ma  anche sviluppo economico. Viviamo le idee, ma realizziamo i sogni. Occorre anche la parte privata. Grazie alla Fondazione comunitaria del Varesotto, che ha creduto nel valore della struttura e nel valore che è in grado di generare».   

 

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Allora avanti con la stagione lirica, appunto, presentata dal maestro Marco Beretta.

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E dal regista Alberto Oliva

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Ma anche quella sinfonica, illustrata dal maestro Davide Bontempo: e che emozione sentire che Alchimia viene ribattezzata e per l'orchestra un nome si affaccia, con un pezzo di storia del Sociale, ovvero Durini-Candiani in omaggio ai coniugi che 131 anni fa fondarono il teatro e tanto fecero per l'economia il territorio.

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Ancora, la prosa scena aperta - Educarte, interpretando classici in maniera moderna. Lo spiega bene Carlo Grassi, omaggio è dare vita e coinvolgere i giovani come sapeva fare Delia. E come testimonia subito dopo per le Giornate Pirandelliane Federico Grassi, che con Delia mosse i primi passi sul palcoscenico.

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C'è ancora spazio per emozionarsi, però, con il progetto Carmagnola presentato ancora dal regista Alberto Oliva. Perché un giorno da Danilo Menato gli arriva un «video, un pezzo di cuore», un documentario dalle teche Rai che si interfaccia con una messinscena di Delia Cajelli. Compare anche un giovanissimo Giacomo Poretti con Marina Massironi.

Stimoli pazzeschi, un omaggio a presente, passato e futuro. E un richiamo forte a Busto che passa anche da formule per favorire la partecipazione, a partire dai giovani.

Ecco che ci saranno abbonamenti ridotti, con la possibilità di combinare prosa varietà e prosa scena aperta Educarte a non oltre 100-110 euro, per fare un esempio.

GLI AVVII

BA Lirica - Galà il 23 ottobre con Aquiles Machado, tenore, Sara Cortolezzis, Jorge Nelson Martines Gonzalez, baritono, narrazione Ettore Bassi

Stagione sinfonica, 16 ottobre Le 4 Stagioni

Eventi speciali, La Vedova Allegra 31 dicembre

Prosa varietà - Figlie di Eva 28 ottobre

Prosa scena aperta Educarte - Le allegre comari di Windsor 18 novembre

Giornate Pirandelliane - 27 marzo 2 aprile

Progetto Conte di Carmagnola maggio