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Attualità | 04 luglio 2022, 21:00

Marmolada, la guida alpina bustocca nei boschi con i ragazzi: «Un rombo, la valanga, poi gli elicotteri. E ora quell'"occhio" nero»

Marco Tosi con 60 ragazzi del campus estivo: «Per la prima volta non riesco a trovare colpe in nessuno, se non nell’uomo, nell’incuria nei confronti della natura». L'immagine scattata oggi con la calotta collassata

La foto scattata oggi alle 16.30 da Marco Tosi (il bustocco sotto in un'immagine del suo profilo )

La foto scattata oggi alle 16.30 da Marco Tosi (il bustocco sotto in un'immagine del suo profilo )

C’era anche la guida alpina Marco Tosi con i suoi 60 ragazzi ieri quando il ghiacciaio della Marmolada è collassato.

Il rombo

Fortunatamente il bustocco con i suoi giovani del Campus stavano effettuando un’escursione nei boschi sotto al lago di Fedaia, ma hanno percepito tutto. Hanno sentito un rombo, ma mai avrebbero immaginato quello che poi è successo. «Eravamo a 2 chilometri di distanza – racconta Marco Tosi – Poi il rombo, la valanga e un andirivieni di elicotteri. Devo confessare che per la prima volta non riesco a trovare colpe in nessuno, se non nell’uomo, nell’incuria nei confronti della natura che ora si sta ribellando. Non posso parlare di imprudenza. Il pianeta è stato trascurato e questo è uno degli eventi catastrofici che lo sta distruggendo. La natura sta morendo. È incredibile quello che è successo: una bolla, un occhio gigantesco che si è aperto sulla montagna. La calotta glaciale è collassata, probabilmente per la formazione di bolle d’aria. È planata su una parete di roccia verticale, penetrando nella roccia sottostante. Come se crollasse una frana di roccia, una colata di ghiaccio macinato. Deprimente. Una grande ferita della Punta Rocca.».

Quindi i ricordi si fanno sempre più dolorosi: «Stamattina – prosegue – ho visto un elicottero che scaricava una salma. Poi il tempo è peggiorato e non credo riescano a proseguire nelle operazioni».

L'allarme e la foto

Proprio nei giorni scorsi Marco Tosi aveva lanciato un grido d’allarme sui social, pubblicando un post con una poesia, che suonava come un “j’accuse verso l’umanità” e poetava verso quella bella montagna “dal ventre spoglio, disadorno” per l’indifferenza e la superficialità dell’uomo che è riuscito a sciogliere “quel bel vestito bianco, eleganza, forza, bellezza e vanto”. Per concludere dicendo: “Guardami, stupido uomo, ma non lasciarmi sola, accompagna la mia agonia comportandoti, una volta davvero, da figlio”. LEGGI QUI

Oggi alle 16.30 Marco ha scattato una foto: a sinistra della piramide rocciosa centrale - spiega - si vede la calotta glaciale di Punta Rocca, quell'occhio nero è il seracco crollato, anzi la calotta che si è probabilmente erosa alla base per scioglimento sul pavimento roccioso ed è poi collassata, erosa, partita sulla parete rocciosa di quasi 300 metri di dislivello». Sulle rocce ai lati c'era l'80% degli escursionisti travolti, conclude la guida.

Laura Vignati

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