Salta la discussione in Consiglio comunale della mozione sugli «interventi a supporto della Pro Patria» ideata da Matteo Sabba e firmata anche dai colleghi della lista Antonelli Marco Lanza e Chiara Colombo.
Nel lungo dibattito in commissione che aveva preceduto l’assise era emersa la diversità di vedute all’interno della maggioranza. Che si è poi concretizzata nell’emendamento interamente sostitutivo presentato da Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia per estendere le iniziative previste per la società biancoblù anche agli altri sport.
Ma né la mozione né l’emendamento (e nemmeno quello presentato dal gruppo di opposizione Popolo, Riforme e Libertà) sono stati affrontati.
Sabba, infatti, ha annunciato nel corso della seduta di avere deciso di rinviare la discussione del punto al consiglio del 20 luglio. Per poi abbandonare polemicamente l’aula. Per lui, la sua mozione era «un’iniziativa culturale», volta a «rinfocolare» il legame tra la società biancoblù e la città (leggi qui).
Prima dell’inizio dell’assise, c’era stato un vivace scambio di opinioni in municipio tra lo stesso Sabba e il capogruppo (nonché probabile futuro segretario cittadino) della Lega Alessandro Albani.
«Un consigliere di maggioranza questa sera mi ha detto che ci sono cose più importante di cui discutere – ha affermato Sabba abbandonando la sala consiliare –. Il benaltrismo lo lascio volentieri ad altri, perché ci sarà sempre una tematica più rilevante delle altre. Ma ragionando così non si parla più di nulla».
Poco prima di alzarsi dai banchi della maggioranza, l’esponente della lista Antonelli si era detto «arrabbiato per la discussione inutilmente infinita in commissione. Ci sono rimasto male, abbiamo sprecato due ore di tempo. E non voglio buttarne altre due. Chiedo quindi il rinvio della mia mozione al prossimo consiglio: abbiamo quasi venti giorni di tempo per sistemarla e trovare il modo di far passare una mozione sulla Pro Patria, senza che nessuno se ne vergogni, e magari una mozione sugli altri sport».
La discussione con Albani è proseguita nei corridoi. E, alla fine, è arrivata anche una stretta di mano. Ma il malcontento sul volto di Sabba era palese.
«Non penso che il tema non sia importante – ha poi puntualizzato il capogruppo leghista –. La Pro Patria dà lustro a Busto, è un punto di forza della città. Come già detto in commissione, ognuno ha una società nel cuore, e la Pro Patria calcio per me è una di queste. Ritengo però sia opportuna una trasversalità per valorizzare lo sport in generale e suoi valori educativi, socializzanti, legati benessere fisico e mentale».
Albani, vestendo in anticipo i panni del segretario, prova a chiudere la querelle prima che diventi un caso politico: «A volte si crea una certa tensione, ma questo non significa che non ci sia rispetto per i colleghi. Alla fine tutto si è risolto amichevolmente. Rispetto tutte opinioni, ovviamente anche quelle di Sabba. È positivo che ci sia un dibattito vivo, che denota una grande passione politica».
Sabba, tra l’altro, ha abbandonato l'aula davanti agli occhi di Patrizia Testa, seduta tra il pubblico: la presidente dei tigrotti ha da poco lasciato l’assise dopo essere tornata alla guida della società biancoblù. Una carica incompatibile con l’attività consiliare.
Riccardo Canetta