Due nuovi campi in sintetico, tribune e spogliatoi da serie C, un vivaio di 250 ragazzi «dove non conta la quantità ma la qualità» perché ognuno di loro abbia la possibilità di sbarcare in prima squadra da protagonista, un progetto che s'allarga allo stadio delle Azalee di Gallarate includendo, nel vero senso della parola, calcio femminile, ragazzi "speciali" e altre discipline, una struttura societaria rinforzata e uno spirito, un gruppo, una forza che nasce da dentro, dalla capacità di fare un passo alla volta, senza salti in avanti o nel buio, di durare per anni grazie alla stabilità e al volto chiaro della proprietà, oltre che da alcuni valori come quello di «chi deve volere indossare la maglia della Solbiatese, prima che quella di un'altra squadra».
Dal giorno della promozione in Eccellenza, era il 2 aprile, e da quei 700 spettatori in festa, moltissimi giovani e giovanissimi con i ragazzi del settore giovanile in prima fila, sembra passato pochissimo tempo perché quel traguardo, e ciò che rappresenta, al Chinetti e a Solbiate viene tagliato ogni giorno, con pazienza, costanza, accoglienza, impegno e sorrisi.
«Non vincono i giocatori, gli allenatori, i presidenti - disse dopo la promozione il patron nerazzurro Claudio Milanese - vincono le squadre. Vinciamo quando, tutti assieme, indossiamo la stessa maglia». Ed è così che, tutti i giorni, indossano la stessa maglia la presidente Silvia Gatti, il ds Mirko Barban e il direttore generale Carmine Gorrasi, a cui si aggiungerà - ecco il rinforzo - Danilo Agrelli, direttore tecnico di Allievi e Juniores con uno "sguardo" anche sulla prima squadra.
In sede accanto alle coppe di una stagione in cui i campionati vinti sono stati 4 (Promozione, Juniores, allievi regionali e allievi provinciali), con uno sguardo su una struttura da migliorare (si punta a settembre per portare in porto i lavori sui nuovi campi sintetici a 5 e a 11, in attesa del bando comunale per il Chinetti, che permetterà di rifare tribune e spogliatoi, consegnando un impianto in regola per la serie C), Gorrasi parte delle certezze: «Tutti eccezionali, tutti confermatissimi - dice a proposito dei ragazzi della prima squadra e dello staff, vivaio compreso - Il nostro presupposto è che si può fare calcio benissimo con i ragazzi della zona: il gruppo, così, è più unito e forte nelle difficoltà. Radici, giovani, allenatore importante e, soprattutto, maglia: cerchiamo di far capire il suo "valore"; chi non percepisce la differenza di venire a giocare a Solbiate, rispetto a un'altra piazza, può rimanere dov'è».
«L'Eccellenza è un gran bel campionato, soprattutto se sarà a 18 squadre e vedendo come si stanno muovendo Vogherese, Oltrepò, Sestese e Pavia... Di sicuro non sarà "facile" come in Promozione - aggiunge il dg nerazzurro - Chi arriva a Solbiate, sa che abbiamo un obiettivo preciso che, con umiltà e senza pressioni, vogliamo centrare: se non è quest’anno, sarà l’anno prossimo... Cercheremo e proveremo a stare davanti».
La Solbia si ritroverà lunedì 8 agosto al Chinetti, prima del ritiro di una settimana a Serina: il 18 amichevole con il Legnano e il 24 con lo Stresa neopromosso in D. «Partiamo dal nostri - spiega Gorrasi - dal 2004 Tommaso Minuzzi, prodotto del settore giovanile come Stefano Parisi, stessa età, difensore difensore che rientra in prima squadra da Como. Arriveranno anche due o tre ragazzi da Primavera professionistiche. Rimangono i big: al portiere Catanese affianchiamo Dominici, un altro 2004, dalla Vergiatese c'è Parini mentre davanti abbiamo chiuso con Becerri. Torna "a casa" anche Mondoni, classe 99».
Gorrasi spiega il progetto della gestione ventennale dello stadio atleti Azzurri d'Italia di Gallarate, che ha come capofila la Solbiatese Azalee 1911 e che ha riunito in ATI “Casa dello sport città di Gallarate” sette società (oltre alla Solbia, Gallarate Calcio, Atletica Gallaratese, Ciclistica Crennese, Real Eyes Sport e Sestero): «Da soli non avremmo partecipato ma, dopo aver visto il presidente Elmazi del Gallarate ed esserci incontrati con Roberto Bof, Daniele Cassioli e Mauro Manzetti dell'Atletica Gallaratese, ne è venuta fuori un'idea magnifica e siamo partiti. Vorremmo costruire alle Azalee un polo sportivo del sud della provincia che, oltre a coinvolgere mille tesserati di diverse discipline e permettere di tornare a casa alla squadra femminile faro della provincia (è in serie C), punta sull'aspetto sociale grazie a Bof e a Cassioli e ai loro ragazzi davvero speciali. La struttura, poi, è un gioiello da campionati professionistici».
Ma, per farla splendere, servono le persone giuste. Come quelle citate da Gorrasi. Come quelle che indossano la maglia della Solbia, dentro e fuori campo, e che permettono a tutti, ragazzi e uomini e donne dello staff, ma perfino a un giornalista, di tornare a casa dopo avere fatto un salto nel futuro in una provincia che guarda spesso al passato.