Lo scenario è noto. A Cassano Magnago i candidati a sindaco che si contenderanno la vittoria il prossimo 26 giugno sono Pietro Ottaviani (Lista Poliseno - Ottaviani sindaco e Fratelli d'Italia) e Osvaldo Coghi (Lega e Forza Italia). Punto di partenza dopo il primo turno: Ottaviani al 35,6 per cento, Coghi a quasi il 20,5. Un discreto divario. Ma il risultato finale potrebbe risultare in bilico a seconda dell'attrazione esercitata da candidati e coalizioni in vista del ballottaggio. Ci credeva (ci crede) Coghi ma l'apparentamento alla coalizione di Ottaviani ufficializzato da "Progetto Cassano 2032" e Rocco Dabraio (civica arrivata quasi al 16 per cento) è un colpo duro da assorbire per Coghi e i suoi. Soprattutto in considerazione dei contatti avvenuti tra lo stesso Coghi e i civici.
Ora i sostenitori del candidato ancora in lizza (si definiscono basiti per la scelta di Dabraio), commentano duramente. Con un comunicato. E un post Facebook della Lega che rispolvera un'altra definizione. In molti, a inizio campagna elettorale, maliziarono su una "Progetto Cassano 2032" come stampella mascherata per la coalizione di Nicola Poliseno, quella che sostiene Ottaviani. Ora l'etichetta torna, personalizzata sull'ormai ex candidato sindaco, Dabraio: «Stampella eri, stampella sei tornato». "Progetto Cassano 2032" ha comunicato le ragioni della propria scelta (vedi qui), di seguito il comunicato dei sostenitori di Osvaldo Coghi. Con riferimenti a una storia più o meno recente, a regie e accordi, al rapporto con la politica gallaratese.
Il rammarico, la delusione e l’amarezza aumentano nel sentirsi relegati ad un ruolo marginale da un disegno preordinato e preparato da tempo da un occulto e infido suggeritore di quella che per taluni è una commedia ma che per i Cassanesi potrebbe diventare un dramma al limite della tragedia. Nel ribadire che ciò che stiamo per dire appartiene al passato, come più volte affermato, pensiamo che alcuni fatti meritino infine di essere ricordati per amore di verità. Dieci anni fa Nicola Poliseno venne eletto sindaco in ragione di un accordo, che Angelo Palumbo chiamò Ticket, con Osvaldo Coghi, che fece “un passo a lato“ come lo definirono i giornali dell’epoca. Pubblicamente Poliseno riconobbe tale gesto che valorizzò, come da accordi, con la sua nomina a vicesindaco.
Cinque anni dopo, la staffetta prevista al termine del primo mandato non si realizzò perché Coghi, in ragione del lavoro in essere, ritenne che Nicola dovesse continuare. In nome dell’unità del gruppo, la componente del vice sindaco accettò 2 posti tra i candidati al Consiglio Comunale, che risultarono tra i più votati (esistevano già le 2 preferenze di genere e la rappresentanza sarebbe raddoppiata, se solo lo si fosse permesso). Riconoscendo il determinante apporto alla riconferma di Poliseno, Angelo Palumbo dichiarò che, trascorsi i cinque anni, avrebbe lavorato per la candidatura di Coghi.
Come sono andate le cose è storia recente e noi, volentieri, lasciamo a voi il giudizio. Per due legislature siamo stati il baluardo alla ingorda ingerenza di una tristemente nota parte della politica “gallaratese“, ponendo veti decisivi a personaggi discutibili e a strane situazioni. Non siamo mai stati conniventi e, se qualcosa è sfuggito, vi chiediamo di pensare a cosa sarebbe potuto accadere se non ci fossimo stati.
Infine, le amare vicende giudiziarie di questi ultimi anni, nelle quali qualcuno ha cercato di coinvolgerci fallendo miseramente, hanno certificato l’infima pochezza civica e morale dei protagonisti, e sono state l’ultimo e definitivo allarme … mai più con costoro nè coi loro burattini! Come già detto questo è il passato. Oggi esiste la reale possibilità di aprire un nuovo capitolo della storia della nostra città. Una svolta inclusiva e nuova, in cui costruire una Amicizia Civica a cui tutti possono contribuire e di cui ciascuno possa beneficiare. Non è il momento di ritrarsi nei propri particolari, ma di mandare a tutti un segnale forte e chiaro di ciò che insieme è possibile edificare. C’è bisogno di tutti e ogni singolo voto ha un valore infinito. Andiamo a votare il 26 giugno e portiamo nella cabina elettorale questo spirito nuovo e quanta più gente riusciamo a coinvolgere. Non è un risultato scontato. E’ un’impresa a cui Tutti siamo chiamati per il Bene della nostra Comunità.
Appello finale al voto per Osvaldo Coghi.