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Scuola | 09 giugno 2022, 22:24

«C'ero anch’io, studentessa, in mezzo al casino. Ma fermatevi anche voi a pensare»

Le riflessioni di una ragazza sui fatti di Busto ci inducono a fermarci. Anche il suo monito: «Spiace che sia stata tolta la festa a tutti. Si rischia che poi l'anno prossimo accada ancora»

«C'ero anch’io, studentessa, in mezzo al casino. Ma fermatevi anche voi a pensare»

Tutti noi in preda alle certezze e al conseguente allo sdegno su quanto è accaduto in alcune scuole di Busto, appena la campanella ha detto stop.  Anche noi.

Finché sui nostri giudizi si posa delicatamente un pensiero: quello di una ragazza che - come dice lei - si è trovata «in mezzo al casino». Insomma, non una di quelli che hanno acceso petardi o fatto potenti sgommate con l’auto. «Ma non chiamatele gare di velocità, avete in mente com’è la strada delll’Ite Tosi? Come si fa, con 2mila studenti?».

Quello che ci accingiamo a scrivere non è il giustificazionismo facile. Chi ha rotto bottiglie all’Ite Tosi o lanciato rifiuti e carta igienica dalle finestre del liceo Crespi, chi ha imperversato con i fumogeni, non può essere giustificato.Ci sembra però giusto, anche dopo aver assistito al dibattito intenso dei genitori, prendere nota di ciò che dice una studentessa e rifletterci.

«Anch’io ero in mezzo al casino ieri (mercoledì, ndr) mattina e comportamenti come lasciare le bottiglie vuote o i resti di petardi si potevano evitare - precisa aggiungendo - ma bisogna pensare che era l’ultimo giorno di scuola e che ci sono ragazzi che fanno la maturità… Impensabile che dopo il suono della campanella, lasciati liberi, tutti andassero ordinatamente a casa».

Vi accompagna un’ulteriore precisazione: «È sempre stato così. Compresi i petardi e i giri in moto e auto… ma non chiamatele gare di velocità… eravamo 2mila studenti, impossibile muoversi in auto. Andavano a passo d’uomo».

Secondo la studentessa, quanto accaduto è stato ingigantito. «Oltretutto, è successo fuori e dopo l’orario di scuola. Quindi la scuola non c’entra… Casomai, se necessario dovevano intervenire le forze dell’ordine».

Alla ragazza spiace che la festa di fine anno sia stata bloccata. Perché ci smenano tutti per l’errore di alcuni. Al di là della frustrazione dei ragazzi, aggiunge un argomento: «Avevamo anche già pagato tutto… Se si agisce così, poi la gente rischia di fare la stessa cosa, sempre. Io sono un po’ scettica».

L’ultima parola - scettica -  ci sembra molto adulta. Forse perché gli adulti, nei dibattiti sui social su questi episodi, hanno costruito molte certezze.

Marilena Lualdi

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