«In Ticino al numero di immigrati residenti vanno sommati i 75mila frontalieri che passano qui la giornata, infesciano le strade, usano le infrastrutture pagate da noi, senza però lasciare un centesimo sul territorio»: è un passaggio dell'intervento di Lorenzo Quadri, consigliere nazionale della Lega dei Ticinesi, sull'aumento della popolazione svizzera ("+21% in 20 anni. Qui siamo in troppi!" l'inizio di Quadri: clicca QUI per il testo completo).
A proposito poi del previsto arrivo di 350 mila profughi ucraini entro fine anno, Quadri dice che «un numero imprecisato, ma sicuramente elevato, di sfollati resterà definitivamente in Svizzera. Dove si farà raggiungere dai parenti tramite ricongiungimento familiare. Andrà a finire come con l’ex Jugoslavia. La bomba demografica è alle porte».
Poi, il consigliere nazionale passa all'attacco «dell’immigrazione scriteriata voluta dalla partitocrazia spalancatrice di frontiere... La Svizzera ha oggi quasi 8.8 milioni di abitanti. Presto arriverà a quota 10 milioni...».
«Le conseguenze dell’immigrazione incontrollata sono evidenti, e tutte negative - aggiunge Quadri - Tanto per cominciare, gli svizzeri saranno sempre più in minoranza. A comandare in casa nostra saranno migranti in arrivo “da altre culture”. Al di là di questo, è ovvio che gli immigrati necessitano di vitto, alloggio, infrastrutture eccetera».
«Il risultato - secondo Quadri - sarà (e l’elenco non è esaustivo):
– Più cementificazione...
– Più fabbisogno energetico...
– Aumento del consumo di generi alimentari e quindi, di nuovo, maggiore dipendenza dall’estero...
– Più traffico e più inquinamento....
– Collasso della viabilità...
– I prezzi dei terreni e degli immobili, e di riflesso anche gli affitti, schizzano verso l’alto...
– I costi di sicurezza esplodono a “grazie” alla criminalità importata...
– I costi della salute s’impennano...
– Il livello dell’insegnamento scolastico si abbassa a causa dell’eccessiva presenza di allievi alloglotti...
– L’immigrazione non serve a risolvere presunte carenze di personale qualificato sul mercato del lavoro, si assiste invece al fenomeno della sostituzione. I lavoratori svizzeri vengono soppiantati da stranieri a basso costo.
– In Ticino, poi, al numero di immigrati residenti vanno sommati i 75mila frontalieri che passano qui la giornata, infesciano le strade, usano le infrastrutture pagate da noi, senza però lasciare un centesimo sul territorio».