"Vai Ale!". "Vai Puma!". Ecco cosa accade a 500 metri dall'arrivo sulla Marmolada quando il Puma di Taino, Alessandro Covi, arriva come un fulmine venendo accolto dalla folle gioia di un gruppetto di varesini, trascinati fin lassù da Martino Caliaro, il "re" del Cuvignone.
Il ventitreenne Puma ha sbranato la Belluno-Marmolada, rendendo onore al suo soprannome: il tainese è arrivato a braccia alzate su uno dei traguardi simbolo del Giro, dopo una fuga solitaria di 50 km che gli ha permesso di passare - sempre in solitaria - primo sul gran premio della montagna del Pordoi, la cima Coppi dell'edizione di quest'anno.
Inutile il tentativo dello sloveno Domen Novak, che si è portato negli ultimi chilometri fino a 26" dal corridore della UAE Team Emirates ma non è mai riuscito ad agganciarlo, in una tappa che ha visto anche il crollo della maglia rosa Richard Carapaz e la leadership della classifica generale assunta da Jai Hindley.
Quelle urla ("Vai Ale!", "Vai Puma!") di Martino, dello zio e di suoi due amici da lì a poco si sarebbero trasferite a Taino, dove il Fans Club di Covi ha immediatamente festeggiato in piazza (foto sotto).
Vai Puma, e grazie!