«Anche la Croce Rossa è un segno della presenza del Signore». La frase di monsignor Severino Pagani attraversa la basilica di San Giovanni durante la messa dell'Ascensione e avvolge i fedeli prima della benedizione di mezzi e operatori della Cri. Sì, lo sappiamo da sempre, eppure è una percezione rafforzata da questi due terribili anni. Anni di Covid e ora ecco che ha fatto irruzione pure la guerra. Momenti atroci, in cui affiora quella domanda: dove sei, Signore?
Una risposta passa da qui, dall'esserci di questi uomini e donne per chi ha bisogno. Dalla loro capacità di stare vicini a chi soffre.
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La piazza San Giovanni è stata tutto il giorno una cornice di festa e solidarietà. La manifestazione organizzata dal Comitato Cri di Busto Arsizio e patrocinata dall’amministrazione comunale, è un altro bel segno di normalità.
La gioia di dire grazie, non di stare con le mani in mano: non mancava uno spazio dedicato alla salute con la misurazione della pressione, della glicemia e dell’ossigenazione con saturimetro a cura delle Infermiere Volontarie di Croce Rossa. In prima linea anche la Lilt con gli screening e altre iniziative, come quella di educazione stradale. La mostra fotografica a cura di Ibrahim Malla, fotografo e volontario della Federazione Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, portava alla luce le sofferenze di chi subisce la guerra.
L'unico a cercare di turbare la festa è stato il meteo. Allora per prudenza, il concerto dei ragazzi del liceo Bausch hanno tenuto il concerto in Pro Busto, non nel cortile del municipio.
Una domenica speciale, in cui essere uniti più che mai e grati alla Croce Rossa.