Campione per i rifugiati, don Giuseppe Maria Tedesco. Il nome del parroco di San Giuseppe a Busto Arsizio è risuonato a Milano grazie ai City Angels.
Si potrebbe dire, 2.600 volte grazie, pensando ai chilometri percorsi da don Giuseppe oltre due mesi fa. Quando divampò la guerra in Ucraina e il pensiero suo e della comunità corse ai bimbi ucraini accolti nelle estate precedenti. Balenò così il suo annuncio in chiesa: vado. E con i volontari partì alla volta della Polonia a recuperare quei piccoli e le loro mamme. Anzi, fece una deviazione, andando a prelevare un'altra mamma in difficoltà.
Pulmino guidato per 2.600 chilometri e una ventina di ore, per poi piombare nel buio di Busto, l'alba esitante del lunedì. La luce, anzi, non c'era ancora ma per i bambini salvati dalle bombe, si respirava già.
In queste ore don Giuseppe è stato premiato a Milano, nella sua Milano, dove è tutto iniziato. Anche se il premio più bello resta la serenità dei bambini messi al sicuro, che si riveste di un'ombra di malinconia, pensando ai papà in guerra. Ma basta una telefonata in cui confidare un successo a scuola, per alimentare la speranza, di nuovo.