«Rischio inflazione!». «Inflazione in risalita!». E ancora: «Il boom dell’inflazione!». In questo periodo i titoli di giornale hanno riportato alla ribalta questo termine economico. Ma siamo sicuro di sapere bene cosa sia l’inflazione?
Certo, mi verrà risposto: l’inflazione si verifica quando salgono i prezzi. Lapalissiano. La definizione che ne fa la BCE (Banca Centrale Europea) sul suo sito ufficiale è la seguente: «Nelle economie di mercato i prezzi di beni e servizi possono subire variazioni in qualsiasi momento: alcuni aumentano, altri diminuiscono. Si ha inflazione quando si registra un rincaro di ampia portata, che non si limita a singole voci di spesa: questo significa che con un euro si possono acquistare oggi meno beni e servizi rispetto al passato. In altre parole, l’inflazione riduce il valore della moneta nel tempo».
La domanda da porsi, però, è la seguente: ci rendiamo conto effettivamente dell’inflazione? Qui le risposte possono essere diverse. Se, infatti, con il prezzo della benzina notiamo immediatamente questo aumento dei costi - perché fare il pieno costa 30/50€ in più di prima -, lo stesso non avviene per altri aspetti della nostra vita, di cui non siamo perfettamente consapevoli. Per una ragione semplice: questi aumenti non sono così improvvisi - come, appunto, quello della benzina - ma, invece, più lenti e costanti.
Per fare un esempio lampante, catapultiamoci nel 1985 e ripensiamo a una famosa pubblicità di un gelato col “cuore di panna”. Bene: se quell’estate avessimo acquistato quel prodotto, avremmo speso 36 centesimi di euro; quest’estate, quando compreremo ai nostri figli quello stesso gelato, proprio come papà fece con noi allora, il costo si aggirerà intorno ai 2 euro.
Sì, proprio così: da 36 centesimi a 2 euro. Inflazione, dunque: aumento generale dei prezzi. Istantaneo e subito visibile, come la benzina da una settimana all’altra in questo terribile periodo di guerra. Ma anche lento e costante, come il prezzo di un gelato in estate.
La domanda finale, dunque, è certamente questa: come “rispondere” all’inflazione? La prima risposta, ovvia, è la seguente: comprare subito il bene di cui abbiamo necessità (o desiderio). Questo però non è sempre applicabile: sia perché non possiamo comprare tutto e subito, perché la disponibilità di denaro non è infinita; sia perché non tutto - pensiamo al gelato di prima - è mantenibile in un orizzonte a lungo termine.
La seconda risposta, a nostra opinione, è quella giusta: pianificare, così da proteggere il potere d’acquisto del nostro denaro e non temere l’inflazione. È il risparmio di oggi a permetterci di affrontare le spese di domani.