«In primis, mi definisco una mamma, ho tre figli di età diverse»: queste sono le parole con cui si è presentata Elena Broggini, titolare di Ebi Consulting srl, società di consulenza strategica e formazione aziendale.
È lei la protagonista del nuovo appuntamento con la rubrica Donne, impresa e territorio, dedicata alle imprenditrici della nostra Provincia.
Casa, dolce casa
Dopo 26 anni in una multinazionale assicurativa milanese, Elena ha deciso di riprendere in mano la sua vita: «A un certo punto, la sede si stava allontanando sempre più, il mio figlio minore mi richiedeva una presenza diversa, per cui ho scelto di iniziare il percorso da libera professionista imprenditoriale».
Una decisione che la “riporta al nido”, «arrivo da famiglia di imprenditori, ma non lavorare con loro mi ha portata a fare esperienze in altre città. Sono partita subito con l’idea di portare avanti un progetto rimasto nel cassetto da tempo, l’azienda è nata anche per costruire qualcosa con mio padre, in pensione, volevamo strutturare quello che non avevano fatto insieme. Eravamo all’inizio del mio percorso professionale e alla fine della sua carriera».
È tutto pronto, la società c’è, parte… quando arriva l’imprevisto.
«Dopo un mese, mio padre è mancato. Ovviamente, ho subìto un contraccolpo, sono figlia unica, il progetto era già partito con alcune attività e, dopo questi eventi, si è fermato, l’azienda è andata avanti, ma in modo contenuto. Dal 2018, abbiamo ricominciato, con una società sempre di più al femminile e focalizzata su due ambiti diversi, le PMI e il turismo, tra le mie esperienze ho lavorato anche in questo settore».
Le competenze di Elena, inoltre, l’hanno portata a diventare, per 4 anni «manager di Alberghi la Milano che conviene, una rete di alberghi sul territorio dell’Alto Milanese. Avevamo fatto un piano di sviluppo, poi il Presidente che mi aveva nominata ha dato le dimissioni, ho sentito di doverle dare anche io, erano decadute le condizioni per restare. Questa esperienza mi ha, comunque, consentito di sviluppare la parte di marketing territoriale e, recentemente, ho avuto modo di lavorare con la Camera di Commercio di Udine, sono in attesa di ricevere l’incarico come manager di rete anche lì».
Attenzione al dettaglio, velocità, sperimentazione
La Ebi Consulting srl, con sede a Legnano ma con appoggi di co-working a Milano, si occupa di progetti di sviluppo di aziende, servizi, hotel, con forte attenzione alla gestione delle risorse umane quale capitale psicologico delle aziende: «Ci rivolgiamo a consulenti verticali che si occupano del processo, noi ci occupiamo dello sviluppo del potenziale delle persone».
«Siamo un team di quattro donne – prosegue l’imprenditrice – credo che proprio in questo momento così complesso alcune caratteristiche femminili, come l’attenzione, la cura dettaglio, la predisposizione ad accogliere siano elementi per gestire le aziende e fare consulenza. Anche se ci hanno fatto credere di essere multitasking, in realtà non riusciamo a fare bene più di due cose, quello che abbiamo è una grande capacità organizzativa e una attitudine al problem solving decisamente interessante».
Altre caratteristiche che, secondo Elena, sono tipiche delle donne sono «la velocità con cui riusciamo a cambiare, a metterci in gioco e la capacità di andare oltre la competitività legata al proprio ruolo, ho visto progettare soluzioni davvero creative. Non tolgo nulla alla razionalità e alla capacità di strutturare processi efficaci dell’energia maschile, sono assolutamente convinta che ci debba essere l’integrazione delle energie, proprio perché nella diversità si trova il vero valore aggiunto. Per questo, proponiamo percorsi formativi indirizzati alle donne, che consentano loro di riconoscere le proprie capacità, il proprio potenziale, oltre a capire come condividerle con la parte maschile».
Altro elemento fondamentale per l’imprenditrice è la sperimentazione: «In aula, non parlo di nulla che non abbia sperimentato, lavoriamo tanto sull’innovazione, ma non posso raccontare un processo se non so quali potrebbero essere i vari passaggi o gli ostacoli. Mi definisco una “consulente del fare”, ho lavorato tanto sul mio percorso, sulla crescita e sulla consapevolezza personale».
Tra i tanti progetti realizzati, uno di cui Elena va molto fiera è lo sviluppo di un percorso dedicato alle donne che hanno subìto violenza. «È stato un momento di posizionamento, abbiamo preparato circa 200 infermiere e medici di pronto soccorso in Lombardia, ho avuto il piacere di contribuire a fare qualcosa di utile e straordinario. Poi, nella mia esperienza imprenditoriale, ho sempre cercato progetti in cui potessi essere appassionata, ho seguito interessi, valori, ho sempre cercato di crescere io stessa nel progetto, di contribuire, credo che l’imprenditore voglia lasciare una traccia, quello che mi rende più soddisfatta è di aver creato il fil rouge di attenzione al sociale, ogni progetto che sto facendo è legato a benessere persone».
Andare avanti e crescere, sempre
«Sono stati molteplici i momenti in cui ho pensato di non farcela, non lo nascondo. Nel 2015, quando l’azienda ha subìto una forte contrattura, il commercialista mi diceva di chiudere, poi mi sono separata e ho divorziato nel giro di un anno, pensavo di non riuscire ad andare avanti. Per fortuna, tutto è finito bene, anche grazie al sostegno che ho avuto e al percorso di crescita personale».
Un percorso che va avanti, «ogni anno, come se fosse un buon proposito, una tra le prime pianificazioni che faccio riguarda i corsi che seguirò, distribuiti in competenze tecniche e aggiornamenti, piuttosto che sullo sviluppo di potenzialità personali. Quest’anno, sono diventata promotore mutualistico, ovvero colui che ha il compito di informare le famiglie e i giovani sulla prevenzione legata alla salute e sui valori mutualistici (solidarietà, fratellanza), è un progetto che sto seguendo perchè abbiamo introdotto un nuovo ramo focalizzato sul welfare. Poi, seguo corsi dedicati all’organizzazione aziendale, alla potenzialità dal personale all’imprenditoria, fino a qualcosa di più olistico, come la meditazione».
«Trovare l’equilibrio tra ciò che ci piace e ciò di cui abbiamo bisogno»
«Mi piacerebbe poter dire loro di valutare molto bene le possibili conseguenze delle proprie scelte e procedere se sono sostenibili – sono le parole di Elena per le giovani donne che si stanno preparando per entrare nel mondo del lavoro – Nel momento in cui riusciamo a mettere a disposizione le nostre potenzialità e scegliamo il lavoro che in qualche modo ci valorizza e ci contraddistingue, abbiamo raggiunto l’autorealizzazione. Non è un processo facile, però è semplice nel momento in cui riusciamo a chiarire quello che vogliamo fare davvero. Ci sono tante opportunità, occasioni di sperimentare, conoscere».
Un invito ad aprirsi a ogni nuova possibilità, a trovare «un equilibrio tra ciò che ci piace e ciò di cui abbiamo bisogno, non considerando solo l’aspetto economico. Così, riusciremo davvero a raggiungere un traguardo importante, guardarci sempre allo specchio e riconoscerci nei nostri ruoli, è questo che fa davvero la differenza».