Territorio - 08 marzo 2022, 09:42

Induno Olona, le telecamere pizzicano i "furbetti" della spazzatura abbandonata

Sono una trentina negli ultimi mesi le persone sorprese a lasciare rifiuti sul territorio, in particolare nei pressi della piattaforma ecologica: multati i responsabili. Il sindaco: «Il linguaggio del denaro è forse l'unico deterrente che funziona davanti a certi incivili»

Foto d'archivio

La telecamere della videosorveglianza attive a Induno Olona pizzicano i "furbetti" della spazzatura abbandonata, compresa quella lasciata nei pressi della piattaforma ecologica, dove sono stati rinvenuti degli ingombranti. 

Le 28 telecamere fisse e le 2 apparecchiature mobili posizionate in luoghi strategici, sempre diversi, dalla polizia locale hanno permesso negli ultimi mesi di individuare una trentina di persone che si sono rese responsabili di aver abbandonati rifiuti nella zona della discarica: gli ultimi nei giorni scorsi. 

«Persone che si credono molto furbe ma che sono molto stupide - commenta il sindaco Marco Cavallin - e che a breve saranno un po' più leggere nel portafogli. Il linguaggio del denaro è forse l'unico, basico deterrente che funziona davanti a certi incivili, che devono essere toccati nel vivo dei loro interessi e devono sapere che a Induno non è possibile fare il bello e il cattivo tempo, agendo da impuniti».

L'amministrazione comunale intende investire ancora nella videosorveglianza. 

«Il contrasto a queste forme di grave scorrettezze civica rientra nella nostra strategia quotidiana di controllo del territorio, a cui appunto dà un grande contributo la rete di video-sorveglianza, che in questo 2022 ancora si arricchirà di postazioni grazie a un investimento ulteriore di 20.000 euro, approvato in bilancio e affidato al comandante della polizia locale affinché lo investa al meglio».

Il primo cittadino ha inviato anche una lettera di sollecito a Rfi «perché provveda finalmente con efficienza ed efficacia alla pulizia e al mantenimento del decoro della stazione e delle sue pertinenze, che spetta a loro e da loro deve essere gestito in modo ben diverso dall'attuale». 

M. Fon.