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Economia | 01 febbraio 2022, 14:17

«Il tessile è figo a 360 gradi, mostriamolo ai giovani». Milano Unica bussa ai tecnici del futuro

Il Salone, aperto nel ricordo di Nino Cerruti, rilancia il dibattito sulla formazione: «Il tasso di disoccupazione tra i ragazzi è alto, eppure ci mancano figure di tecnici. Dobbiamo far appassionare». La fiera è aperta oggi e domani: espositori in crescita del 27%

«Il tessile è figo a 360 gradi, mostriamolo ai giovani». Milano Unica bussa ai tecnici del futuro

Milano Unica inaugura nel segno delle radici, con l'omaggio a Nino Cerruti da parte del presidente Alessandro Barberis Canonico e rilancia verso il futuro con l'impegno a far innamorare di questo mondo i giovani. «Bisogna mostrare loro che il tessile è figo, a 360 gradi» ha detto con forza il vicepresidente di Confindustria Gianni Brugnoli.

Fiera al via

La fiera prima di tutto, fortissimamente come e dopo Pitti (LEGGI QUI). La sua importanza è stata rafforzata anche dal ricordo di Cerruti appunto, «non solo come stilista che ha precorso i tempi e che ha fatto conoscere il tessile italiano nel mondo - ha detto Barberis Canonico - ma anche come sostenitore in fiera». 

La 34a edizione di Milano Unica oggi e domani in fiera a Rho presenta le collezioni di tessuti e accessori dell’alto di gamma per uomo, donna e bambino Primavera/Estate 2023 e registra la presenza in crescita (+27%) di espositori rispetto alla precedente edizione di luglio 2021, tradizionalmente più partecipata: 291 italiani (+30%) e una cinquantina di stranieri (+13%).

Dopo gli interventi di Cirillo Marcolin, presidente Confindustria Moda, Sergio Tamborini, presidente Sistema Moda Italia e Carlo Maria Ferro, presidente Agenzia Ice, il tema è stato approfondito nella tavola rotonda “Mani sapienti per tessere il futuro della filiera”, coordinata da Giulia Crivelli, giornalista de IlSole24ORE, a cui hanno partecipato: Gianni Brugnoli, vicepresidente di Confindustria con delega al Capitale Umano, Paolo Bastianello, presidente Comitato Education Confindustria Moda, Roberto Peverelli, presidente Rete Tam, Francesco Ferraris, presidente Gruppo Giovani Sistema Moda Italia e la testimonianza di due giovani ex studenti di istituti professionali del Tessile Abbigliamento Moda. 

Prima, però, qualche dato e riflessione sul settore. ultimo ma non meno importante. A partire dai rincari e dalle difficoltà nel reperimento di materie prime e semilavorati, i costi di trasporto, nonché l’impennata dei prezzi energetici, cresciuti nella seconda  parte dello scorso anno.

D'altro canto «il 2021 ha visto il nostro export superare i livelli pre-Covid. Anche il comparto dei tessuti per l'abbigliamento ha registrato nei primi 11 mesi dell'anno una crescita tendenziale del +9.9%. Tuttavia non ancora sufficiente a recuperare la flessione indotta dalla pandemia nel 2020, che ha visto i settori della moda tra i più colpiti - ha detto Carlo Ferro - C’è molto da fare per intercettare la ripresa e per riposizionarsi sui nuovi paradigmi di consumo, caratterizzati da digitale e sostenibilità. Le fiere sono strumentali al posizionamento delle nostre imprese sui mercati esteri. 

Sos giovani

Proprio il presidente di Milano Unica, Alessandro Barberis Canonico, si è soffermato sulla disaffezione delle giovani generazioni nei confronti del lavoro nell’industria tessile, per una visione vecchia, una percezione ottocentesca del lavoro in fabbrica. «Che non ha riscontri nella moderna organizzazione produttiva, in cui prevalgono nuove competenze tecniche unite al saper fare artigianale. Ridare status al lavoro in fabbrica con un’adeguata formazione tecnica e culturale deve vedere l’impegno delle Istituzioni, ma anche delle famiglie. Anche se non va ignorato il problema della remunerazione, che deve essere affrontato a diversi livelli ma, soprattutto, con una coraggiosa e prolungata decontribuzione del lavoro giovanile».

Il capitale umano è la pietra d'angolo su cui costruire il vantaggio competitivo, ha aggiunto Ferro.  E l'ha messo in luce anche il presidente di Smi Sergio Tamborini (dopo aver sottolineato come le sfilate di Milano e Parigi abbiano un po' riaperto il cuore in questo periodo ancora tormentato dalla pandemia) con un illuminante paragone sull'importanza dei piloti ma anche dei meccanici in Ferrari: «Ma si vince se ci sono anche i meccanici, ecco perché il tema per il nostro settore è la formazione. Portare i giovani a lavorare in Ferrari è facile».

Cercasi tecnico

La carenza di figure in un momento oltretutto di ripresa fa male ancora di più. Barberis Canonico ha citato il caso Biella, dove in generale 36 profili di difficile reperimento di cui alcuni introvabili.

Proprio il vicepresidente di Confindustria Brugnoli ha citato un'espressione dell'imprenditore Andrea Crespi amplificandola: «Il tessile è figo, sì, a 360 gradi. Bisogna far capire che lo è tingere il filo e tutti i processi delle nostre aziende. Stiamo andando anche in radio a raccontarlo». Ai ragazzi, alle famiglie, perché si scelta sempre più la scuola professionale per cui stiamo risalendo la china ma siamo sempre ben distanti dalla Germania.

Anche Paolo Bastianello l'ha ribadito: «Dobbiamo raccontare quanto è bello il nostro lavoro». Certo, questo come emerso nel dibattito moderato dalla giornalista Giulia Crivelli implica anche una riflessione sui docenti, quantità e qualità da potenziare, da rendere sempre più affine alle esigenze delle aziende.

È inoltre fondamentare unire le forze con una serie di obiettivi, come ha sottolineato il professor Roberto Peverelli alla guida della Rete Tam, che ha portato anche l'esperienza del Setificio di Como e del suo stretto rapporto con la Fondazione.

«Abbiamo bisogno di tecnici in continuazione, dobbiamo comunicare la passione de nostro settore nella quotidianità» ha richiamato Ferraris. Come bene hanno espresso gli studenti intervenuti nel raccontare il loro percorso. Nonché il ministro Bianchi, che ha invitato a guardare oltre l'emergenza, perché il sistema regge con lo sguardo nella profondità, quella della nostra storia, del nostro sapere. 

In sicurezza

Ma adesso "parla" la fiera. Il suo fermento cruciale di questi due giorni. «Anche in questa edizione,  - ha dichiarato Massimo Mosiello, direttore generale di Milano Unica, nonostante i tanti dubbi derivanti dallo scenario attuale, abbiamo lavorato e predisposto, in stretta collaborazione con Fiera Milano, una manifestazione in presenza e nella massima sicurezza, in linea con gli standard di qualità e unicità che da sempre caratterizzano Milano Unica. Il contatto fisico con i materiali rappresenta, infatti, il vero elemento distintivo, per i tessuti e gli accessori, nell’incontro tra domanda e offerta. Resta a disposizione la piattaforma di marketplace, e-MilanoUnicaConnect».

Marilena Lualdi

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