Per Giovanni Castiglioni contano con vigore tre aspetti: le cifre, la passione e la competenza, non in quest'ordine ma miscelate con attenzione. Anche la sua elezione a presidente del Panathlon club La Malpensa, avvenuta lunedì sera all'unanimità, lo racconta. Con un filo rosso che unisce questa serata a cinquant'anni fa.
L'elezione
Una nomina attesa, ma risuonata oltre che con ufficialità, con energia alla scuola Montessori di Castellanza. Quella che non è mai mancata al Panathlon, neanche in questi due anni durissimi per lo sport, grazie alla presidenza di Massimo Tosi, al quale è andato un lunghissimo applauso. Non è stato davvero facile portare avanti il lavoro con la pandemia che infieriva sulle attività sportive e anche su quelle sociali, eppure non ci si è tirati indietro per assicurare il supporto e mantenere vivo lo spirito del club, i suoi valori, le sue iniziative.
Castiglioni, cuore tigrotto (ma anche fortemente nerazzurro), ha ottenuto 35 voti su 35 durante la votazione. È stato votato anche il nuovo direttivo composto da Gianluca Castiglioni. Gianpietro Donati (tesoriere), Gabriele Gianduia, Filippo Giorgetti, Cinzia Ghisellini (la più votata tra i consiglieri), Sergio La Torre, Roberto Paulon, Giorgio Paolo Piazza (segretario) ed Enrico Salomi.
La relazione del past president Massimo Tosi è stata appunto molto apprezzata. Un saluto a Sergio Allegrini, che ancora non ha potuto partecipare, ma ha la gratitudine e l'affetto dei soci per la sua dedizione al Panathlon.
Che cosa si propone il nuovo presidente? «Rinnovamento nella continuità, l'ossimoro bandiera di questo biennio».
Corsi e ricorsi
Le cifre, che Castiglioni coltiva con precisione tutt'altro che arida, hanno una loro magia e la confermano anche questa volta.
«La data è stata scelta appositamente - spiega il neo presidente - perché il 17 gennaio 1972 avvenne la fondazione del club, era un lunedì anche allora. Al ristorante La Pobbia con 16 soci fondatori, il presidente fu il ragionier Danilo Carabelli, con lui ho in comune solo il titolo di studio e la passione per l'Inter. Non c'erano quella sera, ma si affiliarono nei giorni seguenti Cesare Vago e Sergio Fabrizi, ancora nel club. Festeggeremo più avanti questa ricorrenza».