«La costanza e la resilienza hanno fatto sì che non si è mai mollato». Queste parole sono uno dei tanti doni di Elena Mendicino: le ha pronunciate dopo importanti medaglie conquistate da Skorpion Karate Asd e da sua figlia Roberta lo scorso giugno. Si veniva dal terribile periodo dell'emergenza sanitaria che aveva reso difficile la vita alle attività sportive.
La scomparsa di Elena ieri a 46 anni (LEGGI QUI) ha lasciato Solbiate Olona e tutto il territorio immersi in un dolore profondo. Molti l'hanno definita guerriera, una guerriera che tra le sue armi aveva questo sorriso indimenticabile e quelle doti da lei nominate, costanza, resilienza. Coraggio e un grande cuore, aggiungeremmo.
Lunedì alle 9.30 Solbiate si ritroverà per dirle addio. Prima del funerale, ci sarà il rosario e ancora prima, in questi giorni, si potrà salutare Elena - come ha ricordato la lista che l'aveva vista eleggere tra i suoi consiglieri, Più Solbiate - nella sala del commiato in via Sempione 8/ter venerdì dalle 8 alle 18, sabato e domenica dalle 8 alle 12 e dalle 15 alle 17.
Tanti commenti su Elena lasciano un'impressione profonda e descrivono la sua natura generosa, nel lavoro, nell'impegno civico, nello sport.
Oggi vorremmo ricordare anche il suo prodigarsi per la Fondazione Humanitas, che ne ha ospitato una pagina speciale: «La raccolta fondi, ormai da anni, avviene mediante la realizzazione di spettacoli teatrali a livello amatoriale, e il ricavato è da sempre destinato a diverse associazioni non profit. Dopo essere entrata in contatto con una “straordinaria equipe” di Humanitas per delle cure che sta affrontando da tempo, Elena ha deciso di devolvere il ricavato dei suoi eventi a Fondazione Humanitas per la Ricerca di Rozzano». Si ricordano diversi spettacoli ed eventi, tra cui “Un sorriso ti sconfiggerà” nel 2018, «una serata all’insegna della risata e della comicità ma con il desiderio di fare del bene e sensibilizzare alla cura contro il tumore al seno e con l’obiettivo di sostenere le donne che hanno lottato e che lottano ancora oggi contro questa malattia».
Così Elena viene descritta come una donna che aveva un profondo desiderio di supportare tutti i ricercatori italiani impegnati a trovare una cura a queste malattie.
Il suo messaggio finale era questo: «Penso che Humanitas abbia raggiunto enormi risultati nell’ambito della Ricerca, e amo particolarmente il suo motto, - Tutti meritano le migliori cure del mondo - ci credo vivamente. Per noi sono piccoli numeri, ma sono certa che la mia associazione, insieme a tanti altri piccoli contributi, rendano grande il contributo finale a livello sociale. Grazie per quello che fate!».
La sua riconoscenza che affiora con forza. E oggi tutti sanno come rispondere: grazie a te, Elena. Le guerriere come te, non vengono mai sconfitte.