Si prepara a festeggiare il suo primo Natale con i clienti il Mamounia di Gavirate, il ristorante riad marocchino inaugurato il mese scorso (leggi qui).
Dopo la “lussureggiante” inaugurazione, alla presenza di centinaia di persone, e i giorni di rodaggio, la “prova” delle feste verrà affrontata con lo stile impresso dalla proprietaria Karima Matich e dal suo staff, sia sotto il profilo dell’ospitalità, accorta, calorosa e multiforme, che su quello dell’offerta culinaria, tesa a fondere il meglio della tradizione marocchina con quella italiana.
Già il primo sguardo al menù è da acquolina in bocca. A partire dagli antipasti: il dattero diventa una crema e si sposa con una capasanta, porri e zucca fanno lo stesso con il gorgonzola, mentre il carpaccio di vitello viene farcito dalle castagne e lo scrigno di scampi è un viaggio in Catalogna. Ricercati - e nell’uso della menta conferma della fusione italo-marocchina - i primi piatti: ravioli neri al salmone con porri brasati, pomodorini gialli e basilico e crosta di parmigiano ripiena di riso carnaroli caprino e menta. Poi ecco il cappone disossato ripieno ai pistacchi con giardinetto di verdura e patate fondenti, infine una conclusione tricolore e lombarda: il panettone accompagnato dalla crema di gianduia.
Non è finita qui perché a Capodanno ci sarà il bis, ma con una sequenza di portate ancora diversa e ancora più sfarzosa, come si addice a ogni cenone del 31 dicembre. Tra gli antipasti fa capolino una delle regine del gusto magrebino, ovvero la pastilla, servita sia di carne, che di pesce, che vegetariana. È solo l’inizio, perché poi si prosegue con il petto d'oca al miele balsamico con mousse di mango e lime e mini cheesecake salata alla tartare di scampi e crumble di pistacchio. Due i primi, raviolo ripieno di baccalà su crema di broccoli e julienne di speck d'anatra e risotto alle pere Williams e castelmagno doc, importante il secondo, ovvero il filetto di manzo bardato con salsa bruna alle prugne, melograno e quenelle di patate e radicchio.
Dopo il sorbetto e il pandoro (glassato alla crema di nocciola) si aspetta la mezzanotte, per concludere con zampone e lenticchie.