In piazza, come nella campagna elettorale: «Perché non smettiamo di stare tra la gente, ascoltare. La piazza, non ce la toglieranno mai». Così assicura Massimiliano Nardi, presidente del Circolo Fratelli d’Italia a Busto. Che oltre al sindaco (Emanuele Antonelli, pur avendo una sua lista civica, è un iscritto) avrà l’assessora alle Politiche educative Daniela Cinzia Cerana (Istruzione pubblica e privata, strutture scolastiche, alternanza scuola/lavoro, corsi di specializzazione, giovani, pari opportunità).
La quadra trovata in tempi rapidi e indolori: è proprio così?
Sì, l’abbiamo trovata velocemente. Piccoli particolari si sono protratti di più, ma erano virgole in un discorso complesso.
A volte, però, le virgole non spostano il peso delle cose?
Sì, ma ci sono anche i tempi per decidere dove mettere la virgola in modo corretto. C’è stato un confronto e tutti sono stati disponibili a comprendere le ragioni dell’altro. Poi è il primo passo, l’inizio, ma positivo. Anche le discussioni, le frizioni hanno preceduto la campagna elettorale, in seguito si è lavorato tranquillamente, ognuno con la sua identità e le sue modalità. La coalizione del centrodestra è unita in questa fase. La scelta delle persone dà una prospettiva positiva per lavorare. La richiesta di tutti, a partire da me in modo particolare, è trasversalità e collaborazione. Ascoltare la coalizione ovviamente, ma anche l’opposizione: è una questione di intelligenza. Se la proposta è positiva, va valutata in maniera super partes. Quando il Pd presentò la mozione sull’aiuto delle mamme straniere a imparare l’italiano, io dissi che era giusto. Non accettai invece il discorso del cambio della nostra cultura.
Il sindaco Antonelli ha subito annunciato di voler portare avanti il nuovo ospedale: questo è un tema che divide, non vi preoccupa?
Preoccupare no. È un tema importante, che va affrontato nella giusta maniera. L’unico aspetto che deve generare maggiore attenzione, è quello gestionale. In realtà esiste già l’ospedale unico. Questo sarà un nuovo ospedale, una struttura che dev’essere all’avanguardia, in una posizione intermedia tra le due città, e dà maggiori prospettive a livello tecnico. Investire sull’attuale struttura, già vecchia, non conviene. Il punto critico, ribadisco, è la gestione. Un po’ come accaduto con Accam e la nuova società: bisogna pensare a gestire al meglio. Dire no a prescindere per la paura di non poter gestire determinate cose vuol dire limitarsi. Il Comune di Busto e la coalizione di centrodestra che guida la città, vogliono una cosa fatta bene, anche con i servizi collaterali. Poi è ovvio che dobbiamo ascoltare le criticità. La maggior parte dei commenti negativi che leggo sui social è di gente che non sa neanche di cosa parla: le discussioni da bar si sono trasferite sulle tastiere dei computer. Ognuno è libero di pensarla come vuole, ma questa è un’opportunità importante.
Veniamo a voi: il vostro partito è davvero soddisfatto del traguardo raggiunto?
Siamo soddisfatti del risultato, sì. Abbiamo già fatto l’analisi del voto dopo le elezioni, potevamo avere di più, ma anche di meno. È un risultato storico, entriamo in consiglio con tre consiglieri e abbiamo un assessorato, con deleghe volute su temi che avevamo a cuore anche in campagna elettorale, ma non abbiamo voluto rischiare di dare l'impressione di sfruttarli, soprattutto le pari opportunità. La politica giovanile era una proposta nostra: non si poteva fare un singolo assessorato, va benissimo la delega. Puntiamo molto su di essa, perché è il futuro della città. Abbiamo già un cassetto pieno di idee e la volontà di creare tavoli di lavoro. Per noi è una grossa sfida, perché fa parte del nostro Dna. Noi oggi siamo in piazza, anche se la campagna è finita, perché è la nostra casa.
Quindi sarà un vostro metodo di lavoro?
Certo ci andiamo, perché ci siamo: se un cittadino ha bisogno di parlare, noi offriamo uno "sportello" in piazza. Poi ci sono anche temi nazionali e ci andiamo per trasmettere le nostre idee e ascoltare la gente.
In piazza avete trovato e troverete anche i No Green pass…
Premetto, io sono per il vaccino, ma devo rispettare chi la pensa diversamente. La questione del Green pass è stata gestita malissimo. Non abbiamo niente contro chi manifesta contestando il Green pass. Se vuoi manifestare avanti: tolgo anche il mio gazebo per darti più spazio. Se però scrivi sui muri o fai altri gesti del genere, non ci sto. Non sono tutti, magari è qualche infiltrato. Ma bisogna rispettare le regole.
Torniamo a voi. Fatta la giunta, bisogna fare le aziende partecipate...
Attenzione, lì c'è tutto un percorso legale di assegnazione: consegna del curriculum e poi valutazione del sindaco. Noi possiamo aver indicato un percorso, certo.
Desiderata e inclinazioni?
Ci sono. Una quadra c'è, ma appunto con un iter trasparente di assegnazione.
Lei rimarrà presidente, anche dopo che sua moglie è stata nominata assessora?
Sì, è una fase in cui serve una stabilità, lo stesso Circolo lo chiede. Dobbiamo imbastire le cose. Poi andremo a breve a riformulare il direttivo: non vuol dire stravolgere, ma rivedere. Lo faremo penso nel mese di novembre.
All’opposizione a livello nazionale, al governo in città, con un sindaco vostro. Non vi preoccupa dover appunto governare?
Da un punto di vista politico siamo all’opposizione e io sono contentissimo, perché non avremmo mai governato con 5 Stelle e Pd. Poi ognuno è libero di fare la sua scelta. Il centrodestra c’è, ognuno ha la sua figura, la sua modalità, la sua appartenenza. In ambito amministrativo non credo porti delle problematiche: se dovesse accadere, verranno valutate. Certo che se si rompe a livello nazionale, può diventare un problema di riflesso. Ma al momento non vedo questa criticità. Siamo una coalizione, non un partito unico: è la garanzia di una maggiore democraticità a livello di governance locale.