Era tutto scritto: a cinque giorni dal nono anniversario della sua scomparsa, Peo Maroso è ancora così "presente" al Franco Ossola da soffiare sui guantoni del portiere Cristian Vono, che para il rigore decisivo alla Solbiatese, e sui piedi di Riccardo Coratella e Marco Volpi, che regalano la vittoria sul Legnano (2-1), decisiva affinché la juniores biancorossa alzi al cielo di Masnago il primo Trofeo alla memoria della grande leggenda del Varese.
In una serata bellissima e commovente, dove era presente per un saluto anche il sindaco Davide Galimberti, è arrivato anche il messaggio del presidente del Coni Giovanni Malagò per ricordare «una figura intramontabile destinata a rimanere nel cuore della gente».
«È stato giocatore, allenatore e presidente di una società che è diventata una seconda pelle - ha aggiunto Malagò - perché il Varese è stato semplicemente la sua vita».
Presenti in tribuna, oltre a mister Ezio Rossi, tanti cuori biancorossi tra cui Gipo Calloni, Papini, Ramella, Fabris, Morini, De Lorentiis, Criscimanni e Grotto. Alla consegna del trofeo, con il presidente Stefano Amirante e Stefano Pertile accanto ai ragazzi allenati da Porro, anche il figlio di Peo, Virgilio, la nipote Martina, Paolo Macecchini, che ha offerto la coppa, l'organizzatore Danilo Filippini e il giornalista Vito Romaniello. Ma, soprattutto, a qualcuno - guardando lassù - è sembrato di vedere gli occhi sorridenti di Maroso.
In allegato in Pdf la lettera completa del presidente del Coni Malagò.