Martina ha appena compiuto 18 anni e, quando parla, sembra brillare della determinazione e della capacità di arrivare dritti al cuore del nonno, Peo Maroso. «Domani allo stadio Franco Ossola - ci dice in un video che parla da solo - lui vorrebbe che ci foste anche voi, insieme a tanti di quei giovani che lui amava» rivolge il suo appello Martina a tutta la città e a chi voleva bene al Peo, o semplicemente lo ammirava e tifava.
Domani, a cinque giorni dal 9° anniversario della sua scomparsa (16 settembre 2012), andrà infatti in scena dalle 16.30 il primo Memorial Peo Maroso (l'ingresso è gratuito) con le formazioni Juniores di Varese, Legnano e Solbiatese nel nome della vera leggenda biancorossa (il Peo ha svolto tutti i ruoli della società, ma soprattutto quello di "papà" del Varese e sarebbe bello che tutti se lo ricordassero).
«I giovani sono sempre stati un punto di partenza, anche per risollevare la bandiera biancorossa - ci dice ancora Martina - e mio nonno li aveva nel cuore. E' giusto che venga ricordato non solo per la storia che ha scritto ma perché era un uomo d'oro». Gli occhi di Martina zampillano d'orgoglio quando ricorda di avere «sempre la sua fotografia sul comodino. E, ogni sera, gli parlo».
Il torneo è nato su impulso del figlio Virgilio e di Danilo Filippini, un amico del calcio (sotto la sua video intervista) che ha coinvolto tanti grandi del Varese che domani saranno allo stadio dove alle 16.30 andrà in scena la prima sfida tra la Solbiatese del patron Claudio Milanese - che il Peo lo porta nel cuore - e il Legnano guidato da Maroso a una indimenticabile promozione in C1 nell'82/83; un'ora dopo toccherà al Varese con la perdente del primo incontro e, alle 18.30, ancora ai biancorossi contro la vincente del match tra nerazzurri e lilla.
Quando il cuore chiama, Paolo Maccecchini risponde e così sarà proprio lui, con la sua storica ferramenta, a mettere in palio la coppa del primo Memorial Maroso (sotto in foto). In tribuna sono attesi alcuni protagonisti della storia biancorossa e del calcio, da Egidio Calloni a Ernestino Ramella, e poi Andena, Ferrario, Criscimanni, Claudio Gentile, l'amico fraterno Papini e tanti altri, ma sono attesi soprattutto i varesini, e non solo, che hanno amato il Peo e hanno ancora un cuore per tenerne in vita l'esempio. Non solo a parole.