Un nuovo foyer, con un bar aperto tutto il giorno che si affaccia sulla piazza, e spazi per il co-working. Il teatro Apollonio si sta rifacendo il look per accogliere a novembre la nuova stagione teatrale, che rappresenta anche una nuova stagione della cultura varesina. Questa mattina il candidato sindaco del centrodestra Matteo Bianchi ha fatto un sopralluogo nel cantiere, insieme al direttore e candidato nella lista “Varese con Bianchi sindaco”, Filipo De Sanctis.
«La nuova proprietà (leggi QUI) sta investendo quasi 400 mila euro nel Teatro e ne avrebbe investiti molto di più se l'amministrazione ci avesse dato una prospettiva di vita oltre i 36 mesi. - dice De Sanctis - Che un imprenditore esterno alla città decida in investire significa che c'è interesse per la piazza di Varese, che qui si può fare buona cultura, non mi spiego come invece lo possa ignorare il sindaco della città».
Nei piani dell'amministrazione Galimberti c'è infatti la rimozione della struttura da piazza Repubblica e la conseguente chiusura del teatro, non appena sarà completata la riqualificazione del Politeama (leggi QUI). «Una scelta assurda, che andrebbe ad impoverire l'offerta culturale in città - aggiunge - mentre invece è necessario arricchirla. Due teatri non sarebbero in concorrenza, come ho sentito dire dal consigliere comunale del PD, Francesco Spatola».
Almeno non secondo la visione di Matteo Bianchi. «Il progetto del Politeama va ridimensionato - spiega - Un teatro da 800 posti non è funzionale. Sono insufficienti per ospitare artisti di qualità e rilevanza e troppi per le associazioni culturali locali. L'idea è di ridurne la capienza a 500 posti e con il risparmio, che potrebbe essere di circa 5 milioni di euro, riqualificare piazza XX Settembre. Dopodiché diventerà la casa delle associazioni culturali locali e degli artisti emergenti».
Per l'Apollonio c'è un invece un futuro diverso, in piazza Repubblica o altrove. «Non si può dire ora, perché ci vuole una pianificazione territoriale, che non si può certo improvvisare e affrontare e nello spazio di una campagna elettorale, ci vogliono dati alla mano e professionisti. Sicuramente non può convivere con le bancarelle del mercato che arrivano fino all'uscio. Quello che conta ora è dire subito e con chiarezza che questa struttura resterà operativa sul territorio con i suoi 1200 posti e continuerà a svolgere la funzione come da 2002 ad oggi». Questa è la prospettiva con cui Bianchi e la coalizione di centrodestra hanno intenzione di approcciarsi al mondo culturale: «in maniera sussidiaria – conclude – Il Comune deve saper individuare un perimetro di obiettivi, sostenere le attività, ma l'operatività deve essere demandata a professionisti e associazioni».
Valentina Fumagalli