«Voglio offrire agli abitanti della città Giardino un futuro migliore. Della dote finanziaria di 300 miliardi cui abbiamo contribuito, una parte è anche per Varese nell’ambito del PNRR. Ascolteremo i cittadini per capire come utilizzarla. Sono qui per guardarvi in faccia».
Queste le prime parole del presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte: almeno 300 persone lo hanno atteso oggi pomeriggio a Varese.
L’ex premier si è presentato ai Giardini Estensi dal parcheggio di via Verdi con oltre 50 minuti di ritardo, verso le 18.50, accolto da tutto il gotha cittadino e provinciale del Movimento e del Partito Democratico, con in testa il candidato sindaco (e attuale primo cittadino) Davide Galimberti.
«Siamo qui a Varese per approfondire i dettagli della nuova proposta per il governo cittadino: crediamo di avere le carte in regola per offrirne una concreta e utile per i cittadini. Non voglio solo parlare, voglio anche ascoltare. E creare tanto entusiasmo in prospettiva futura».
«Il mio messaggio per Varese e il Nord è che il Movimento 5 Stelle, a dispetto di un sistema mediatico che altera la realtà sia la forza più qualificate per il sostegno alle imprese: abbiamo costruito una rete di protezione per le imprese, per le partite iva e per gli autonomi con il cuneo fiscale, per 16 milioni di lavoratori. Oggi al Salone del Mobile di Milano mi hanno ringraziato gli operatori del settore per il Superbouns Edilizia 110%, per il Bonus Arredamento, ora dobbiamo lavorare per rafforzare il bonus impresa. Non accettiamo più una visione distorta del Movimento come ostacolo allo Sviluppo
Inevitabile una battuta anche per sul Reddito di Cittadinanza: «Con un milione di nuovi poveri, se non avessimo avuto il reddito di cittadinanza ci sarebbe stato uno sconquasso sociale. Nessuno vuole persone che però se ne approfittino: chi è in grado di lavorare deve farlo. È quindi una misura che va migliorata».
L’ex premier ha poi saltato l’incontro programmato a Busto Arsizio. Ecco le ragioni: «Lo farò qui a Varese. C’entrano gli insulti alla Meloni del nostro candidato? Certo. E confermo che lui non è più il nostro candidato, anche se le regole non mi permettono di escluderlo formalmente. Però dirò di non votarlo: abbiamo idee e progetti, non ci possiamo permettere di offendere».
Conte ha quindi proseguito insieme a Galimbarti, con una stoccata finale alla Lega lanciata dal primo cittadino: «La condizione per governare Varese è “basta Lega”» le parole di Galimberti.