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Politica | 09 settembre 2021, 22:54

FOTO E VIDEO: «100 a 0? No, 120 milioni a 100 per noi». La verità della Lega sui finanziamenti a Varese

Al teatro Santuccio il presidente Attilio Fontana, Francesca Brianza ed Emanuele Monti hanno presentato il loro conto al fianco del candidato sindaco Matteo Bianchi: «Finanziamenti diretti e non derivati dalla partecipazioni a bandi, destinati a prescindere dall’amministrazione perché noi abbiamo una visione per Varese e ascoltiamo il territorio»

FOTO E VIDEO: «100 a 0? No, 120 milioni a 100 per noi». La verità della Lega sui finanziamenti a Varese

Una serata in risposta a quella che domenica sera il centrosinistra ha organizzato all’ippodromo (leggi QUI). Una replica a quei cento milioni di risorse investiste grazie alla giunta di centrosinistra a Varese e sbandierate da Galimberti dal palco. E’ sostanzialmente questo il tema della serata che si è appena conclusa al teatro Santuccio e che ha visto il governatore della Lombardia Attilio Fontana, insieme al candidato sindaco Matteo Bianchi e ai candidati consiglieri Emanuele Monti e Francesca Brianza, dare i numeri. Nel senso che hanno presentato il conto dei finanziamenti che la Regione ha destinato alla nostra città in un documento che hanno ribattezzato “verità per Varese”: 120 milioni di euro targati Lega.  

Ad aprire la serata, presentata dal giornalista Pasquale Martinoli, è stato il governatore Fontana, che ha spiegato la ratio con cui i 120 milioni di euro sono stati destinati a Varese, «ascoltando le richieste del territorio in maniera onesta. Noi abbiamo gratificato Varese prescindendo dall’appartenenza politica dell’amministrazione comunale che l’ha governata». Questo per Fontana è il primo e grande distinguo tra il centrodestra e il centrosinistra: «Noi pensiamo a migliorare le condizioni del nostri cittadini che sono tutti lombardi. Un atteggiamento culturale, prima che politico, mentre il centrosinistra mira solo a penalizzare gli avversari».

E, a tal proposito, Fontana ne ha approfittato per togliersi un sassolino dalla scarpa: «Si continua a gettare fango e bugie sulla nostra amministrazione di centrodestra. Dire che abbiamo lasciato un buco di bilancio è una vergogna che non posso accettare: li volevo querelare... Il nostro è stato un bilancio trasparente e sostenibile. Abbiamo lasciato le casse piene e sentire queste infamità mi offende e mi spaventa perché se tirano fuori bugie di questo tipo vuol dire che sentono il terreno crollare sotto i loro piedi. Noi abbiamo amministrato con un sacco di vincoli, condizionati dal patto di stabilità e dalle assurde restrizioni di un governo di sinistra. Ora la situazione è cambiata, il patto è stato ridiscusso e sugli investimenti non ci sono più vincoli. Nonostante tutto, nell’ultimo quinquennio della mia giunta abbiamo speso 50 milioni in investimenti su Varese».  


Ed ecco il conto delle risorse che il centrodestra ha investito su Varese diviso per settori d'intervento.

ATTRATTIVITÀ, SPORT E TURISMO

Villa Mylius: la giunta Fontana ha accettato dalla famiglia Babini Cattaneo la donazione di Villa Mylius e stretto l’accordo accordo di programma per la creazione dell’Accademia del Gusto e delle Arti, investendo 3 milioni 225mila euro per la ristrutturazione del parco e la creazione di una parte relativa ai progetti culturali. E poi la palestra di roccia al Campo dei Fiori con sui si è voluto rilanciare sport e turismo a Varese con un investimento di 581mila euro da regione Lombardia per riqualificare un importante impianto storico. E infine l’accordo quadro per il risanamento del lago di Varese: un atto storico con un investimento di oltre 10 milioni di euro che lo renderà balneabile nel 2023; e i 2 milioni di euro per la riqualificazione del palazzetto dello sport a Masnago e la realizzazione del museo del basket.

ACCESSIBILITA’ ALLA CITTÀ

«Un lungo elenco di finanziamenti che rientrano nella visione strategica che regione ha avuto per Varese – ha detto Francesca Brianza – Come Regione abbiamo varato il Piano Lombardia con 4 miliardi di euro a beneficio dei comuni, per aiutarli nella ripresa in fase di pandemia. Anche Varese ha beneficiato di questi finanziamenti: 930mila euro per la viabilità (via Selene); 600mila euro per il restauro e l’ampliamento del ponte di via Friuli (Belforte); 740mila euro per il restauro del viadotto del Gaggianello (viale Europa) e 1 milione 500 mila euro per la nuova viabilità di largo Flaiano. Non sono mance elettorali queste, e ne rivendichiamo la provenienza da Regione Lombardia».

DECORO E RIGENERAZIONE URBANA

La prima che viene in mente è piazza Repubblica: 30 milioni di euro per la riqualificazione del comparto che conta i 20 milioni derivanti dall’accordo di programma sottoscritto da Fontana e Maroni e di 9.4 milioni di euro dal «patto per la Lombardia» dello stesso Roberto Maroni. E ancora, 1 milione di euro al Comune di Varese per un simbolo cittadino: il campanile del Bernascone. E infine il Centro Geofisico Prealpino, sostenuto ogni anni da regione Lombardia con lo stanziamento di 120 mila euro a favore della Società Astronomica Schiaparelli per garantire la continuità delle attività di rilevante valore scientifico.

SANITA’ E DISABILITA'

Con Fontana, secondo i calcoli della Lega, sono oltre 56 i milioni di euro per Varese: 42 milioni di euro per l’ospedale di Circolo e i presidi ospedalieri; 14,1 milioni di euro per l’ospedale Del Ponte. «Investimenti che hanno una ricaduta diretta sul nostro territorio in termini di qualità dei servizi forniti ai cittadini e di posti di lavoro creati», ha aggiunto Monti. 

A chiudere la serata è stato il candidato del centrodestra Matteo Bianchi, «il sindaco giusto per Varese», come lo ha definito Fontana. Ed è proprio dai big del partito che Bianchi ha iniziato: «Non posso accettare che si spendano strumentalmente in un evento di Galimberti i nomi di Giorgetti, Maroni e Fontana, ricordo che sono leghisti e sono patrimonio della Lega». Un tentativo di gettare ombre sulla coalizione di Bianchi, «che invece è unita e coesa intorno a dei valori, che sono il motore dell’energia necessaria per governare la città con un progetto e una visione per il futuro. La stessa coesione che dobbiamo ricreare nel tessuto cittadino, ora spaccato a metà: io voglio uscire dal recinto della politica ed essere il sindaco di tutti».

 

Valentina Fumagalli


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