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Politica | 09 settembre 2021, 19:35

Varese, i candidati sindaci si confrontano sul futuro economico della città: «Senza una visione chiara si rischia di sprecare i fondi del Pnrr»

Galimberti, Bianchi, Coletto, Zanzi e Cazzato si sono "sfidati" in piazza Monte Grappa su invito di Aime sui temi del lavoro, del commercio, dello sviluppo e del turismo: «Varese deve riscoprire la sua vocazione turistica, commerciale e imprenditoriale»

Varese, i candidati sindaci si confrontano sul futuro economico della città: «Senza una visione chiara si rischia di sprecare i fondi del Pnrr»

Il futuro dell'economia di Varese, del commercio, del lavoro, il ruolo del Pnrr, il turismo, la salute, lo sviluppo della città, attraverso anche la rigenerazione urbana, sono stati i temi al centro del dibattito organizzato in piazza Monte Grappa oggi pomeriggio, 9 settembre, tra i candidati a sindaco.

Un dibattito dai toni assolutamente tranquilli, anticipato dalla protesta di due dei tre candidati non invitati all'appuntamento (LEGGI QUI), Francesco Tomasella (Varese Libera) e Caterina Cazzato (Noi Civici per Varese), che ha poi accettato l'invito del direttore di Aime Gianni Lucchina, che ha moderato il dibattito, a salire sul palco e a partecipare quindi alla discussione. 

«Sostenere le Pmi e i commercianti significa allontanare il degrado dalle strade e dalla città - ha esordito il candidato del centrodestra Matteo Bianchi - il tema del rilancio del turismo è centrale. Varese negli ultimi anni è rimasta indietro rispetto ad esempio a Como a cui non abbiamo nulla da invidiare. Dobbiamo colmare il gap migliorando l'accessibilità alla città senza ingaggiare lotte contro le auto ma prevedendo nuovi spazi da destinare ai parcheggi e migliorando il trasporto urbano».

Il futuro di Varese, secondo il sindaco uscente e candidato del centrosinistra passa dal saper leggere in modo corretto il futuro della città, condizionato dai cambiamenti causati dalla pandemia. «Varese è una città media che si trova tra l'area metropolitana di Milano e l'area Insubrica ed è fondamentale rendere più veloci i collegamenti - ha sottolineato Galimberti - occorre sfruttare questa fase di cambiamento epocale facendo rete anche nella promozione del territorio. Serve metodo come in questi 5 anni che hanno portato a grandi cambiamenti come in Largo Flaiano o per gli impianti sportivi o per piazza Repubblica». 

Per Daniele Zanzi (Movimento Varese 2.0) «bisogna lavorare per Varese e non contro qualcuno. Per utilizzare in modo concreto le risorse del Pnrr ci vogliono visione, unità d'intenti e concretezza perché in gioco c'è il nostro futuro. Il Pnrr va calato nella nostra realtà che non è più una città industriale. Non sono un talebano del verde, ma Varese è ambiente che ha potenzialità enormi e che può portare benefici anche a turismo, commercio ed economia».

La nuovo vocazione di Varese, secondo il candidato sindaco di Azione Alberto Coletto «deve essere quella dei servizi alla persona, formando nuove professionalità, investendo sugli Its. Una ricetta magica per rilanciare il commercio non c'è, ma bisogna partire da una città più sicura e pulita. E' importante migliorare i collegamenti con l'università e dare gratuitamente la possibilità ai commercianti di esporre i loro prodotti in spazi esterni ai loro negozi».

Caterina Cazzato ha sottolineato «l'importanza di ascoltare la città e le associazioni di categoria, puntando su progetti condivisi tra pubblico e privato a lungo termine, ma si deve partire da pulizia e decoro della città che sono fondamentali per il rilancio del commercio e del turismo a Varese».

La costruzione della Varese di domani passa anche dal tema della rigenerazione urbana. 

«Rigenerazione non significa ricementificare - ha ammonito Zanzi - ma riqualificare con regole dove l'interesse pubblico venga prima di tutto senza cedere a ricatti. Il concetto di area vasta non deve rimanere solo sulla carta».

Secondo Coletto «occorre recuperare le aree degradate che sono presenti anche in centro, pensando alla realizzazione, visto che la città sta invecchiando, di condomini assistiti, dove le famiglie giovani possano assistere quelle più anziane comunque autosufficienti».

«Siamo convinti che, a livello urbanistico e architettonico, l'antico e il moderno possano tranquillamente convivere - ha detto la Cazzato - Varese deve essere una meta ambita non solo dai turisti ma anche per la qualità del livello di socializzazione». 

«Varese non può rimanere chiusa nei suoi confini - ha osservato Bianchi - ma deve essere l'ente guida per tutto il territorio, riscoprendo due vocazioni, quella turistica e quella imprenditoriale e la rigenerazione urbana deve essere messa a servizio delle imprese. Non dimentichiamo poi l'importanza della cultura, noi pensiamo che l'Apollonio debba diventare un polo culturale».

«La rigenerazione urbana deve comprendere territori più ampi come la Valle Olona - ha concluso Galimberti - ridando vita a capannoni abbandonati. Fondamentale che il nuovo Pgt venga approvato entro ottobre 2022, perché gli incentivi che abbiamo messo sul campo e che sono serviti per riqualificare ad esempio l'ex Enel o viale Borri non bastano. Ci vuole una semplificazione e occorre lavorare con altri territori come fatto con Alfa per la gestione del servizio idrico, dove Varese è stata la prima e se necessario fregandosene delle indicazioni di partito». 

 

 

 

 

 

Matteo Fontana


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