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Sociale | 06 settembre 2021, 06:30

In 150 per lanciare un messaggio contro la violenza alle donne: “Io rispetto”

Un fiume colorato di pettorine rosa del centro Icore di Gorla Maggiore ha costeggiato le sponde dell'Olona, domenica pomeriggio. “Io rispetto” il messaggio, forte e chiaro, che le accomunava. Una dimostrazione di solidarietà per dire “NO” alla violenza di genere

Organizzatori e autorità alla marcia antiviolenza nel Parco del Medio Olona

Organizzatori e autorità alla marcia antiviolenza nel Parco del Medio Olona

Si sono ritrovati in 150 all'approdo di Calipolis nel Parco del Medio Olona per sensibilizzare la comunità e le istituzioni e lanciare un monito contro la violenza sulle donne. Un fiume colorato di pettorine rosa del centro Icore di Gorla Maggiore ha costeggiato le sponde dell'Olona, domenica pomeriggio. “Io rispetto” il messaggio, forte e chiaro, che le accomunava. Una dimostrazione di solidarietà per dire “NO” alla violenza di genere.

Donne, uomini, giovani e bambini hanno marciato per ribadire l'importanza di una lotta comune, perché la violenza sulle donne non è solo un affare da donne. Anzi, per rompere il silenzio c'è bisogno dell'apporto di tutti e della sensibilità di ognuno, affinché la rete antiviolenza diventi non soltanto un sostegno ed un supporto all'interno dell'emergenza, ma anche un valido alleato dentro le comunità e le istituzioni, per dare una forza in più alle vittime di violenza e/o stalking, affinché possano denunciare e rompere quel silenzio che troppo spesso diventa una barriera insormontabile.

Una manifestazione ben riuscita grazie al coordinamento del centro antiviolenza “Icore” della presidente Luciana Lucietto, alla quale hanno partecipato anche i sindaci di Castellanza e Marnate, Mirella Cerini ed Elisabetta Galli, oltre all'assessore alle Politiche Sociali del comune di Gorla Maggiore, Susy Pozzato e al consigliere delegato allo Sport, Federico Terreni.

La camminata di qualche chilometro si è svolta tutta all'interno del Parco del Medio Olona, percorrendo e oltrepassando le sponde del fiume, quasi a simboleggiare una sorta di “ponte”, di mano tesa per scavalcare un contesto grave e approdare in una situazione dove la donna si senta a suo agio e al sicuro, ascoltata, accompagnata e aiutata.

Il ricavato, a offerta libera, della camminata andrà a sostenere le iniziative del centro di Gorla Maggiore che vede la collaborazione dell'Ambito di Valle e fa riferimento alla rete antiviolenza della Provincia di Varese. Perché la vicinanza e la sensibilità dei partecipanti sono state grandi, ma anche i numeri del centro gorlese, praticamente raddoppiati per quanto concerne i casi presi in carico, anche per via dell'emergenza pandemica, hanno bisogno di una presenza più capillare sul territorio (e di una sede più grande) per rompere il silenzio e non “accettare” qualsiasi tipo di violenza.

Hanno sostenuto l'iniziativa: Comune di Gorla Maggiore, Azienda Speciale Consortile “Medio Olona Servizi alla Persona”Rete Antiviolenza Interistituzionale di Varese e associazione Contrada dei Calimali di Fagnano.

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Alessio Murace

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