Ha voluto restare al fianco della sua gente, agli ultimi tra gli ultimi in Bangladesh. È morto per le conseguenze del Covid padre Giulio Berutti, tra la sua gente, perché lì si sentiva a casa e a 77 anni non aveva certo voluto lasciarla anche in questo periodo così drammatico per la pandemia.
Tra l'altro, il missionario bustocco del Pime non si era potuto vaccinare: lì era straniero, ci si era rivolti all'ambasciata italiana ma non era stato possibile procedere nemmeno così.
Nel frattempo, la sua opera missionaria non si era interrotta, anzi era stata riaperta la scuola a giugno.
Una figura carismatica, quella di padre Giulio, di fede e opere saldamente intrecciate accanto alla comunità della cultura santal. «Il messaggio che ci ha lasciato - spiega la nipote Cinzia - è stato proprio questo, ha insegnato alle persone a diventare strumento del proprio riscatto. Bisogna renderle consapevoli di quello che possono fare». Un aiuto che quindi diventava ancora più fertile e radicato. Il missionario aveva fondato le banche dei poveri, le Credit Unions.
«La “banca dei poveri” - spiegava padre Giulio - fa prendere coscienza del valore di ogni uomo. Nascono i nuovi leaders che stanno guidando le comunità tribali, non più orientati alla conservazione del passato, ma all’evoluzione della propria cultura per entrare nel mondo moderno”.
Padre Giulio era andato in Bangladesh, fin dagli anni Settanta, dopo la guerra civile e è stato parroco a Mariampur, Nijpara e Pathorghata. Lì ha chiesto di rimanere anche dopo la propria morte. Il funerale verrà dunque celebrato venerdì nella cattedrale di Dinajpur. A Busto, nella chiesa del Redentore, domenica alle 10.30 la messa della solennità dell’Assunzione di Maria sarà anche in ricordo di padre Giulio. La parrocchia ha invitato chi non potrà essere presente a unirsi spiritualmente alla preghiera di suffragio. A settembre si intende organizzare un'iniziativa in memoria del religioso il cui messaggio oggi più che mai può essere da stimolo per l'umanità, a partire dal sostegno di quella più fragile.