Quarto appuntamento con Backstage Estate, nella consueta cornice del Rowing Bistrot della Schiranna: a raccogliere e argomentare gli spunti del conduttore Vito Romaniello, caporedattore La Presse, sono stati questa volta Francesco Tomasella, candidato sindaco per Varese Libera, e Roberto Bianchi, presidente della Pro Loco di Varese.
Tanti i temi toccati, con una prevalenza forte - come accaduto in altre puntate - per il futuro di Varese sotto il profilo turistico e della crescita in generale: «In questa città mancano gli eventi - ha attaccato per esempio Tomasella - Se ne fanno troppo pochi, sia in centro che nei quartieri, e Varese non è attrattiva né per i varesini, né per chi viene da altre città».
«Manca sempre l’ultimo miglio - gli ha fatto eco Bianchi - manca qualcuno che sappia “vendere” Varese. La sensazione è che tutte le iniziative fatte e pensate siano vittime di un meccanismo che non ti permette di chiudere il cerchio. Turismo significa pernottamenti e pacchetti: se non ci sono non è turismo».
Per i due ospiti si tratta anche una questione di accessibilità, come ha sottolineato il presidente della Pro Loco: «Cosa significa rendere accessibile Varese? Faccio un esempio: se questo lago è rinomato per il canottaggio, perché un olandese non può venire qui con la sua canoa a farsi un giro sul lago? Oggi non succede… Investiamo nel ciclismo? Benissimo, ma se poi il turista arriva e non può caricare la sua bici sugli autobus, il nostro patrimonio non è fruibile. Dobbiamo pensare a chi viene da fuori, non solo al cittadino: questa “fabbrica” nutre una filiera più grande di quel che ci immaginiamo».
La presenza di Tomasella ha stimolato anche riflessioni sul periodo pandemico e sui suoi risvolti anche attuali, visto le posizioni forti del candidato sindaco sul tema insieme al suo movimento Varese Libera: «Noto una società sempre più volutamente divisa: sabato Varese Libera ha riempito piazza Monte Grappa sul tema del Green Pass. Con la pandemia dobbiamo cercare di convivere e all’inizio sarebbe stato giusto investire in prevenzione e prudenza: ma per noi lo strumento del lockdown non è idoneo, perché all’emergenza sanitaria si sarebbe aggiunta un’emergenza economico sociale»
Qui sotto le pillole con alcuni passaggi della trasmissione e il video integrale della stessa: