Ciclismo - 28 luglio 2021, 14:36

Gorla Maggiore: Elisa Longo Borghini e quel volo partito dalla “Canavesi”

«Che orgoglio e che anni incredibili» ricorda il presidente della società ciclistica di Gorla Maggiore, Enrico Castiglioni. «L'abbiamo aiutata a spiccare il volo, lasciandola andare quand'era il momento. Era già fortissima». Oggi la “Canavesi” ha un gruppo appassionato di dirigenti e cicloamatori, s'impegna in manifestazioni benefiche e sogna una “scuola di ciclismo” per bambini

Elisa Longo Borghini

Elisa Longo Borghini

Nella notte italiana, Elisa Longo Borghini ha concluso la sua olimpiade, partecipando alla prova a cronometro su strada di ciclismo. Ma la campionessa piemontese aveva già regalato una grandissima gioia a tutto lo sport azzurro, domenica scorsa. La medaglia di bronzo olimpica di Elisa Longo Borghini ha un cuore grande, come stava a significare quella mano battuta sul petto appena dopo aver tagliato la linea del traguardo a Tokyo 2020. È la medaglia per la mamma, Guidina Dal Sasso, pioniera del fondo azzurro, per il papà, «i miei nipoti e ed il mio fidanzato, perché abbiamo fatto tanti sacrifici insieme e non mi lasciano mai sola».

Il bronzo di Longo Borghini, come cinque anni fa a Rio, ha un sapore speciale anche per il nostro territorio, dove tutto ebbe inizio. Dove iniziò la sua carriera sui pedali, fin da giovanissima. Non può dimenticarselo, e come potrebbe, il presidente della Società Ciclista “Severino Canavesi” di Gorla Maggiore, Enrico Castiglioni.

«Abbiamo avuto tra di noi, tesserata per la nostra società, una grandissima campionessa. Quelli rimangono anni incredibili, indimenticabili e pieni di orgoglio» ricorda Castiglioni.

Era l'anno 2005. Nella vicina Ornavasso, in Piemonte, si affacciava al ciclismo una baby prodigio. Fu allora che la società di Gorla Maggiore, con un settore femminile ben avviato, si organizzò costituendo l'Asd “Sc Canavesi Ornavasso”, in quanto le cicliste, fino al passaggio in Juniores non possono gareggiare al di fuori della regione.

«Restò con noi quattro anni – riprende Enrico Castiglioni – da Giovanissima e poi da Allieva. Ci regalò grandi successi, era già fortissima. Peccato solo per quel secondo... Al campionato italiano a cronometro, nell'ultimo anno da Allieva, arrivò seconda per un secondo».

Da un campione italiano su strada (Severino Canavesi) di Gorla Maggiore ad una campionessa del ciclismo che ha costruito la sua carriera grazie ad una società del territorio, lasciando un pezzettino di cuore in Valle Olona.

«Oggi rimane l'orgoglio di vederla primeggiare ad un'olimpiade. L'abbiamo aiutata a spiccare il volo, lasciandola andare quand'era il momento. Era giusto così».

Oggi la società Canavesi ha un gruppo appassionato di dirigenti e cicloamatori. Non viene meno neppure lo spirito per organizzare manifestazioni ciclistiche a livello giovanile, oltre che iniziative sociali come la “Pedala con Zazà”, grazie alla bella collaborazione con l'ex ciclista professionista (oggi direttore sportivo) Stefano Zanini, venuto a vivere con la famiglia a Gorla Maggiore. La pedalata benefica è in programma per il 19 settembre.

«Speriamo di poterla fare – dice Castiglioni – Tralasciando gli ultimi due anni, che sono stati impossibili per tutti e non soltanto per noi, il nostro rimane uno sport pericoloso, che si scontra con i pericoli della strada e con una mentalità che sfavorisce l'uso delle bici in città. Per questo – aggiunge il presidente della “Canavesi” – ci piacerebbe avviare come società una “scuola di ciclismo” per insegnare a controllare il mezzo fin da bambini». Certo, ci vorrebbero le strutture adeguate, come un velodromo. Basterebbe anche una mini-pista per biciclette in un ambiente protetto. Magari all'interno del progetto di riqualificazione sportiva dell'area feste di Gorla Maggiore in via Sabotino. Castiglioni lo dice (l'ha detto anche durante una recente riunione tra le società sportive del paese, nda) e ci pensa. Nel frattempo si riempie di gioia, ammirando le imprese di Elisa Longo Borghini. Atleta (campionessa) dal cuore grande e con un pezzettino di cuore a Gorla Maggiore, in Valle Olona.

Alessio Murace

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