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Territorio | 27 luglio 2021, 11:26

L'ANNIVERSARIO. 86 anni fa la tragedia della Polveriera di Taino

Lo scoppio nella fabbrica avvenne alle 14.35 del 27 luglio del 1935: l'incidente provocò 35 vittime che risiedevano a Taino, Angera, Sesto Calende, Besozzo, Ispra e Castelletto Ticino: «Non dimentichiamo queste persone»

Foto tratta dalla pagina Facebook di Laura Tirelli

Foto tratta dalla pagina Facebook di Laura Tirelli

Il 27 luglio per la cittadina di Taino e per quelle limitrofe è una data segnata da una tragedia che mai potrà essere dimenticata.

Erano le 14.35 del 27 luglio del 1935, esattamente 86 anni fa, che nella fabbrica chiamata polveriera ubicata a Taino, si verificò un'esplosione nel capannone adibito all'imballaggio dei materiali, lungo circa 15 metri ed alto 4.

«La violenza dell’esplosione causò la rovina dell’intero fabbricato - racconta sui social la consigliera comunale di Taino Laura Tirelli - nel reparto imballaggio lavoravano maestranze femminili coadiuvate da alcuni uomini per i lavori più pesanti. Immediatamente dopo l’esplosione, chiaramente avvertita anche nei paesi vicini, la gente accorse numerosa».

Giunsero subito anche i soldati del 27° Artiglieria della Divisione Legnano attestati sulle alture circostanti per esercitazioni campali, i carabinieri e i militi dei paesi limitrofi. Le operazioni di soccorso durarono tutta la notte nella vana speranza di trovare qualche superstite. La realtà si presentò più tragica del previsto. Alle prime luci dell’alba del giorno successivo, una volta terminato lo sgombro delle macerie, si contarono trentacinque vittime, tre uomini e trentadue donne, identificabili a fatica.

«I paesi colpiti dal grave lutto furono Taino con 15 morti, Angera con 10, Sesto Calende con 6, Besozzo con 2, Castelletto Ticino ed Ispra con uno a testa - prosegue Tirelli - la più anziana fu la tainese Carolina Tonella di 48 anni, la più giovane Angela Paietta pure di Taino di 21 anni. Particolari dolorosissimi di questo tragico episodio sono stati fissati per sempre nella memoria di Carla Tonella, la figlia di Carolina, all'epoca quindicenne, che come la madre lavorava in Polveriera». 

«ll suono continuo e cadenzato delle bindelle del falegname Movalli – il cui laboratorio era davanti a casa sua – dove anche di notte lavorarono, nei giorni successivi allo scoppio per costruire le casse ove riporre i poveri resti delle 35 vittime. Per il bene di Taino spero che questa gente e il loro mondo non venga mai dimenticato» conclude la consigliera.

Redazione

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