/ Enogastronomia

Enogastronomia | 17 luglio 2021, 01:01

La Provenza della porta accanto incontra l'arte del gelato

La gelateria "Il Dolce Sogno" di Castellanza e Busto Arsizio delizia con la lavanda della fattoria Murneè attraverso il matrimonio con le amarene

Andrea Brognoli, Lucia Sapia e il "crema Murnée": gelato fior di latte con infuso di lavanda e amarene poché alla stessa lavanda

Andrea Brognoli, Lucia Sapia e il "crema Murnée": gelato fior di latte con infuso di lavanda e amarene poché alla stessa lavanda

Un gelato è anche territorio, figlio del luogo, o meglio dei luoghi, dove nasce. Questi ultimi possono essere vicini ed è la strada principale percorsa da “Il Dolce Sogno” e da Lucia Sapia, vicepresidente dell’associazione Gelatieri per il Gelato.

Oppure l’uno può condurre a un altro più lontano, ma che di contiguo nutre la stessa filosofia, lo stesso amore per la terra e una cultura. Il progetto “Il gelato è territorio” ideato dall’associazione, vuole proprio promuovere il legame tra il gelato e il posto dove questo nasce. 

UN INCONTRO, UN QUADRO

Il primo incontro che narriamo è quello con la Provenza della porta accanto. Nelle esplorazioni tra natura e sensazioni condivise dalla gelateria di Busto Arsizio e Castellanza, c’è un gusto che racconta una storia affascinante, di luoghi e persone, e a portata di passeggiata e sguardi. 

È la crema Murneè, nome che prende dall’agriturismo culturale e didattico di Busto Garolfo. Perché qui il linguaggio segreto è quello della lavanda, che con l’arte de “ll Dolce Sogno” dà origine a un viaggio sensoriale particolarmente accattivante.

L’armonia si percepisce già dal cuore della descrizione che accompagna questo nome: fior di latte con infuso di lavanda, con amarene poché alla stessa lavanda.  

Perché dietro c’è una storia di lavanda, che apprenderemo a breve, ma è appunto anche un’unione che sprigiona l’estate. Quella con le amarene, che vengono cotte a bassa temperatura proprio insieme alla lavanda. Da origini diverse a un comune destino, che si realizza quindi fin dalle prime fasi della preparazione del gelato.

Il risultato è una suggestione che tocca tutti i sensi. Sembra di scorgere il lavandeto, respirare l’aroma dei fiori liberati nella loro più affascinante essenza dal potere del sole. In sottofondo, i bombi che vengono attirati dal profumo e si muovono nell’aria, con precisione amorosa.

Ma ci vuole delicatezza, quella che viene trasmessa durante la creazione del gusto. E ancora, ecco che è l’unione a dare completezza, perché l’amarena permette di raggiungere un contrasto, che sa presentarsi acido e fruttato.

ALLE ORIGINI

Per vivere a fondo questa esperienza, bisogna andare dallo zio Gino, così tutti lo chiamano. O il figlio del mugnaio, che da quell’eredità prende un’antica saggezza e il desiderio di preservarla. Da Murneè ci sono anche gli animali, che si fanno conoscere dai più piccini, con pazienza e rispetto trasmessi dal figlio di zio Gino, Andrea Brognoli. È lui a condurci al lavandeto, un delicato e potente baluardo anche in difesa della natura in un territorio come l’Alto Milanese ricco di bellezza ma anche di ombre che cercano di oscurarla.

«Prima il lavandeto si trovava in un’altra parte del paese - racconta Andrea - e l’abbiamo portato qui. Il cibo è una medicina, per il corpo. E se si coltiva bene, anche per l’ambiente». Basta allora uscire dalla fattoria e fare una passeggiata per arrivare in quella che viene definita appunto la “Provenza della porta accanto”. Con diversi poteri, offerti da questa creatura di nome lavanda. Appaga l’occhio con le composizioni, ma attraverso la distillazione si può ottenere un’acqua che allontana le zanzare e rinfrescare la pelle.

La lavanda, coltivata con metodo biologico «mimando la natura», si pone come una testimone di un modo di vivere e lavorare che non ammette scorciatoie. Perché la natura ha i suoi tempi, le sue premure e un tempo come quello attuale ce lo ha ricordato.

 «È un fiore fantastico, molto rilassante e sa cambiare il verso del pensiero - ricorda Andrea, che aggiunge a proposito della filosofia di Murneè - Ci piace cercare partner affidabili, con le competenze e la vocazione al prodotto di qualità».

Com’è avvenuto attraverso l’incontro con Lucia, che ha portato a creare un gusto delizioso e rinfrescante.

Capace anche di meravigliare, ed è proprio questa la prima lezione silenziosa che si respira in questa fattoria di Busto Garolfo: il trovare ancora motivi per stupirsi.

Ancora, c’è la parola chiave dell’incontro. Tra competenze, tra prodotti che vengono dalle menti e dalle mani delle persone. 

La vita stessa è un incontro e lo ricorda la stessa storia di Zio Gino. Così innamorato della natura ma anche con studi in informatica in anticipo sui tempi, un giorno aiuta una ragazza dell’oratorio a redigere la tesi di laurea in etnologia e glottologia: così vanno di casa in casa a incontrare gli anziani del paese, che condividono il proprio vissuto e poi affidano le loro cose - come gli strumenti di lavoro che rischino di sparire - a questo luogo dove sorgerà un museo. Dove fiorirà anche un lavandeto. Del resto, zio Gino sposerà quella ragazza e con la famiglia creata scriverà tanti capitoli di una storia, che trova un capitolo gustoso anche nel fantastico mondo del gelato.

L’ISTANTE PERFETTO

È proprio un po’ un matrimonio, l’incontro tra la lavanda di zio Gino e l’amarena, “combinato” da “Il Dolce Sogno” che le ha osservate e ha colto le loro affinità elettive. Questa è l’arte di chi crea il gelato, come Lucia Sapia: ricercare, sempre, ciò che viene dal territorio, dalla tradizione e portare il proprio contributo, così che si destino antiche memorie e si scopra qualcosa di nuovo. 

È la meraviglia

Con la tecnica e la filosofia che abbiamo descritto, la crema Murneè è pronta per consegnare un’emozione speciale. 

La lavanda si lascia porgere delicatamente dal fior di latte e l’amarena non la lascia più: il gusto raggiunge il suo equilibrio. Come il punto perfetto dell’estate che ci si ferma a vivere, prendendosi cura di se stessi per una manciata di minuti preziosi con un gelato, un mondo.

 

Marilena Lualdi

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Google News Ricevi le nostre ultime notizie da Google News SEGUICI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore