Salute - 25 giugno 2021, 07:00

Diabete in viaggio: ecco i consigli

Importante una buona pianificazione in modo da potersi godere un periodo spensierato il più possibile senza inconvenienti

Diabete e viaggi possono e devono andare d’accordo, ma è importante una buona pianificazione in modo da potersi godere un periodo spensierato il più possibile senza inconvenienti.

Diamo alcuni consigli per una vacanza serena: se si viaggia in auto è importante misurarsi la glicemia prima dell’inizio del viaggio e poi a intervalli regolari. L’obiettivo più importante è di evitare l’ipoglicemia. I rimedi rapidi come zucchero glucosio o bevande zuccherate devono essere a portata di mano.

Se si viaggia in aereo tutto il necessario per la cura del diabete va trasportato nel bagaglio a mano per evitare uno sbalzo termico che potrebbe danneggiare l’insulina e le strisce reattive. Inoltre può capitare che i bagagli si smarriscano, una ragione di più per avere tutto con sé. Per evitare malintesi è utile portare una tesserina diabete e dichiarazione del  certificato medico che certifichi la necessità di portare sempre con sé farmaci, penne e ausili per il controllo glicemico (oltre che l’eventuale set per il microinfusore).

Preparate i farmaci in un sacchetto trasparente e richiudibile, separato da quello dei liquidi e posizionarli sul nastro per farli ispezionare dagli addetti alla sicurezza dell'aeroporto. È buona norma portare una piccola scorta di cibo da utilizzare in caso di imprevisti che ritardino l’ora del pasto: qualche pacchetto di cracker (ciascun pacchetto contiene 25 grammi di carboidrati ed equivale a un panino); 1-2 frutti (1 mela media contiene circa 10 grammi di carboidrati).

Nessun problema invece per chi viaggia in nave o in treno. Nel caso in cui si soffra di mal di mare e si abbia nausea o vomito, occorre bere molta acqua (a piccoli sorsi) e fare controlli intensificati della glicemia. In entrambi i casi tenere sempre a portata di mano snack e zucchero.

L’insulina e le strisce reattive sono sensibili al calore (oltre i 30 °C). Non devono essere esposte alla luce diretta del sole, perché questo le danneggerebbe e ne comprometterebbe l’efficacia. Per proteggerle si possono utilizzare delle borse termiche.

Fare attenzione a lasciare una distanza sufficiente tra il ghiaccino e l’insulina e le strisce reattive. 

Nel caso in cui la temperatura è sotto zero è consigliabile tenere il glucometro e le strisce il più possibile a contatto col corpo per essere sicuri di effettuare misurazioni precise e affidabili.                                                                                                 

È importante portare con se una riserva sufficiente di strisce reattive, accessori per microinfusore e insulina. Durante un viaggio è importante adattare l’insulina al cambio di orario. Non occorre, di norma, alcun adattamento della terapia se il cambio di orario rispetto al paese di destinazione è inferiore a due-tre ore.

Diverso è il caso in cui le differenze d’orario sono maggiori e si cambiano più fusi orari. Mentre l’insulina prandiale può continuare ad essere somministrata senza variazioni, l’insulina basale deve essere adattata.

Se cambiando fuso orario: la giornata si accorcia (viaggiando verso est) * il primo giorno conviene diminuire la dose di insulina ad azione ritardatala giornata si allunga (viaggiando verso ovest) * potrà essere necessaria una iniezione supplementare di insulina ad azione rapida  prima del pasto aggiunto.

Per coloro che usano il microinfusore può essere più facile adeguarsi ai nuovi orari. Ad ogni cambio di orario è importante un controllo intensificato della glicemia.  L’avvento dei sensori ha facilitato la gestione di questi problemi ma prima di un viaggio è comunque consigliabile discutere l’adeguamento della terapia con il team diabetologico.

Durante il viaggio in aereo è prudente osservare alcune semplici precauzioni per prevenire il rischio di trombosi (vale per tutti!): bere sempre molta acqua; indossare calzature comode; non accavallare a lungo le gambe; da seduti contrarre e rilasciare periodicamente i muscoli delle gambe una decina di volte; se è possibile, alzarsi e fare una decina di passi sulla punta dei piedi.

Infine ricordiamo che la dieta è una delle componenti fondamentali del trattamento del diabete e durante un viaggio all’estero è possibile trovare cibi molto diversi da quelli che siamo soliti mangiare. In molti paesi l’indicazione del contenuto di carboidrati, viene effettuata in modo differente dal nostro e quindi può capitare che il cibo che abbiamo scelto ha più o meno carboidrati rispetto a quanti ce ne aspettiamo. In questi casi possiamo sempre usare il pane o la frutta come jolly per regolare le porzioni.

Buon viaggio e buone vacanze! 

Infermiera Gabriella Tirrito