Alcune espressioni bosine davvero inconfondibili sono protagoniste dell'appuntamento settimanale con la Famiglia Bosina.
A raccontarcele in modo sublime è Antonio Borgato, che prima ci spiega la vera origine dei dialetti lombardi, che «non sono certo una goffa storpiatura della lingua italiana ma derivano dal latino con l'aggiunta di termini mutuati dai vari dominatori che si sono succeduti in questa regione nel tempo, dai galli agli austriaci, e dai neologismi dall'italiano».
Andare "a strüsa", per esempio, significa «andare a zonzo o bighellonare, trascinando i piedi in un moto lento senza una meta precisa».
"Vultà ul fiö in la cüna" è il modo di «girare il bambino nella culla, letteralmente. Ma ha un significato più amaro: è quello che succede con certi politici, mediatori o cialtroni che non onorano quanto promesso ma cambiano le carte in tavola. E poi ti sbeffeggiano pure».
Si arriva anche al classicissimo "Mangià la föja" - «Se il baco mangiava la foglia di gelso andava tutto bene, da qui il significato "compresa l'imbeccata, scoperto il trucco" - o "durmì d'ra quàrta".
Il video con cui Antonio Borgato della Famiglia Bosina ci racconta alcuni modi di dire tipici della parlata locale.