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Attualità | 09 giugno 2021, 12:08

Busto allagata: cronache del dopobomba. D’acqua

Non solo gli interventi dei Vigili del Fuoco: c’è chi ha attraversato un lago con un bambino sulle spalle e chi è corso in strada ad aiutare le persone in difficoltà. L’assessore Rogora: «Le testimonianze, per ora, concordano: mai visto prima un fenomeno del genere»

La donna che ha attraversato il sottopasso allagato, abbandonando un veicolo ormai inservibile

La donna che ha attraversato il sottopasso allagato, abbandonando un veicolo ormai inservibile

Bomba d’acqua su Busto, puntuali allagamenti in zona stazione. Come noto, è successo anche ieri, 8 giugno. E se sono stati i Vigili del Fuoco a mettere al sicuro la maggior parte delle persone bloccate nei mezzi di trasporto, nei sottopassi o nelle immediate vicinanze, qualcuno ha deciso di “tornare a riva” con le sue forze. Acqua fino al torace, un bambino aggrappato alla schiena, la ferma volontà di lasciarsi alle spalle un veicolo ormai inservibile e di portare il piccolo fuori pericolo: la donna (foto di Ettore Mosca) ha affrontato, in via XX Settembre, un lago torbido, salito di livello in un attimo.

«Ho visto l'immagine – commenta l’assessore alla Sicurezza, Max Rogora - e mi rincresce moltissimo per la signora. Sto ancora facendo le verifiche necessarie a capire bene come siano andate le cose. Quel che è certo, però, è che la quantità d’acqua scesa ieri in una manciata di minuti è stata davvero impressionante».

Il rappresentante dell’Amministrazione comunale ha raccolto qualche testimonianza. Per esempio, quella di un autista che si trovava in zona stazione. E che ha visto riversarsi nel sottopasso di via Tasso un vero e proprio fiume. «Sembrerebbe – riassume l'assessore - che le precipitazioni siano state tali da rendere impraticabile quel tratto con una rapidità imprevedibile per chi si trovava in strada. Nonostante la presenza delle pompe, il cui funzionamento sarebbe dimostrato dallo smaltimento veloce del “lago”: mezzora dopo, o giù di lì, non c’era più».

Pare che i residenti della zona concordino: «Ho contattato - esemplifica Rogora -  una di loro. Mi parla di un fenomeno mai visto prima, di visibilità ridottissima e dello spavento condiviso con i vicini. Tanto che alcuni, preoccupati, sono scesi in strada ad aiutare le persone in difficoltà. A loro, ai Vigili del Fuoco e a tutti i soccorritori, un doveroso ringraziamento».

Sembra certo il funzionamento della campanella d’allarme, il cui suono si avverte nei video di quanti hanno ripreso la scena, mentre non ci sono, almeno per ora, indicazioni particolari sulla puntuale attivazione dei segnali luminosi posti agli accessi dei sottopassi.

Resta un problema, riconducibile alla frequenza crescente con cui temporali sempre più violenti colpiscono il territorio. I mezzi a disposizione per affrontarli, a Busto e altrove, sono sufficienti? Episodi come quello di ieri sembrano rispondere alla domanda.

Stefano Tosi

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