I migliori talenti, i ragazzi ai quale dare una chance perché lo meritano sul campo e nella vita. Antoniana e Pro Patria lanciano così il nuovo progetto ribattezzato "Tigrotti del futuro".
Non una fusione, ma una consapevolezza di essere vicini, non solo fisicamente, visto che lo stadio Speroni a Busto e il campo dei giallorossi sono contigui, e di poterlo essere ancora di più. C'è un'affinità elettiva, un programma costruito negli anni, persino uno sponsor comune di quelli che in quei valori hanno creduto (l'istituto San Carlo).
È tutto così naturale, ma ora prende forma. Sì, proprio ora che lo sport ha vissuto un tempo così delicato, ma proprio questa è la lezione. Viene spiegato dal dg Giuseppe Abenante prima di tutto l'accordo, una collaborazione sportiva: «La Pro ci dà una grande occasione di crescita. I giocatori più meritevoli dell'Antoniana che saranno in grado di distinguersi a livello potranno andare a far parte del mondo calcistico della Pro, previa valutazione dei tecnici».
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Un accordo, ha ribadito Francesco Cosentino, nell'ottica della crescita dei ragazzi. È emozionato, il presidente, e trasmette la felicità di tutti, perché il consiglio direttivo e i responsabili dello scouting hanno voluto essere presenti in questo giorno storico.
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Un elemento comune dei presidenti è prima di tutto la passione, ha osservato Patrizia Testa. Che ha precisato: «Emblema di questo accordo è la crescita dei ragazzi che appartengono all'Antoniana, monitorati dai nostri tecnici».
E la presidente della Pro Patria ha mandato il suo messaggio di valori più forte che mai: «I miei calciatori sono uomini che devono saper affrontare la vita, esempi. Il calcio è competizione, non guerra. E ci dev'essere anche un comportamento idoneo delle famiglie».
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I ragazzi - dal 2008 - avranno opportunità per il loro talento, e a parità tecnica per comportamento. Anche lo studio - preziosissimo per la Pro Patria, come è noto - è un cardine dell'Antoniana.
Infine, un altro legame è lo sponsor, l'Istituto San Carlo per cui ha parlato l'amministratore delegato Sara Tosi. Che ha creduto in questo sport bustocco, capace di parlare il linguaggio dei valori senza tentennamenti.
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