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Gallarate | 22 maggio 2021, 14:17

Gallarate, Margherita Silvestrini presenta il suo programma partecipato: «Una svolta»

Il centrosinistra ha illustrato coralmente il documento frutto di un lungo confronto, che a partire dal 5 giugno verrà portato nei quartieri. La candidata sindaca si è detta «orgogliosa» del lavoro fatto insieme a cittadini e associazioni. Ecco alcune proposte

La presentazione del programma di Margherita Silvestrini

La presentazione del programma di Margherita Silvestrini

Sette mesi di lavoro, un confronto costante fra cittadini, esperti e associazioni. Il risultato è un programma corposo che Margherita Silvestrini ha presentato questa mattina nel parco di Villa Delfina, a Crenna, insieme ai rappresentanti del centrosinistra che hanno contribuito alla stesura del documento e che sostengono la sua candidatura a sindaca di Gallarate.

Per Silvestrini, questo percorso partecipato rappresenta «una svolta»: «Sono orgogliosa di quanto abbiamo fatto – afferma –. È sicuramente un’eccezione nel modo di fare politica. Il programma è il frutto del lavoro di persone libere da interessi e dagli steccati delle ideologie».

«Abbiamo immaginato una città che si prende cura dei propri quartieri – prosegue – non a caso oggi siamo qui e non in centro. Attenta alle persone, al territorio, al suolo». Un lavoro svolto «pensando alle esigenze della quotidianità ma anche guardando in maniera ambiziosa alla sfide future», con l’obiettivo di ottenere «una città viva, vivace, sicura, coesa, partecipata, con una nuova mobilità e una migliore qualità della vita, attenta alla cultura, alla formazione dei nostri ragazzi e alla salute».

Il programma è disponibile sul sito margheritasilvestrini.it, da oggi online. «Il percorso è solo iniziato – sottolinea la candidata sindaca –. Dal 5 giugno parte il tour “Testa e cuore per la città”: porteremo le nostre idee nei quartieri per confrontarci con i cittadini».

Le proposte

Il programma è stato illustrato in maniera corale: «Lo abbiamo pensato e costruito insieme – ribadisce Silvestrini – e lo presentiamo con le stesse modalità. A noi piace lavorare così».

Gianluca Tonellotto si sofferma sulle idee per avere una «Gallarate viva»: «Oggi per noi la città sopravvive. Abbiamo riflettuto sulla rigenerazione urbana, che passa dalle scuole intese come luoghi aperti alla città». Per ripartire dopo la pandemia, le proposte riguardano «un hub delle competenze per fare incontrare la domande e le offerte di lavoro, una piattaforma e-commerce per sostenere il commercio, il rilancio del distretto urbano del commercio».

Sul fronte della sicurezza, Gianfranco Selvagio parla di agenti di prossimità nei quartieri e di cura anziché controllo del vicinato: «Pensiamo a un consiglio comunale dei ragazzi per favorire cittadinanza attiva e rispetto delle idee degli alti, ma anche alla progettazione condivisa tra terzo settore e istituzioni e alla realizzazione di un’officina delle reciprocità: non sussidi fini a loro stessi, ma aiuti concreti e reciproco sostegno».

A proposito della mobilità, Giovanni Pignataro afferma che «il tema non è stato affrontato strutturalmente. Gli interventi a spot, privi di una progettualità generale, non servono. Il traffico va decongestionato completando la tangenziale a nord-ovest. I parcheggi, oggi sottoutilizzati, vanno rilanciati riducendo le tariffe e segnalandoli». Proposte anche per la mobilità dolce, come la «bicipolitana, percorsi ciclabili definiti, sul modello esistente a Pesaro».

Una parola chiave è «sostenibilità»: «Tema attuale e ambizioso che fa da filo conduttore – sottolinea Anna Zambon –. Vogliamo aderire al Piano di azione per l’energia sostenibile e il clima e pensiamo a un assessorato per la sostenibilità, la transizione ecologica e la resilienza, per aumentare la qualità della vita dei cittadini». Tra gli altri spunti: una casetta dell’acqua in ogni quartiere e una migliore raccolta differenziata, sensibilizzando anche i giovani.

I giovani, appunto: Marta Verdesca interviene citando uno spazio dove discutere delle politiche per le nuove generazioni, luoghi per l’aggregazione e dove sperimentare un lavoro, ma anche un kit neonati a sostegno delle neomamme e agevolazioni fiscali e affitti calmierati per le giovani famiglie. «Occorrono incentivi per rimettere in gioco le diverse abitazioni sfitte», aggiunge.

Politiche sociali non disgiunte dalle altre politiche della città, fare tesoro delle risorse culturali esistenti e censire tutte le associazioni per fare rete. Sono alcuni punti toccati da Nancy Petrazzolo, che si sofferma anche sul sostegno alle nuove famiglie e all’integrazione di quelle straniere, con una formazione destinata ad adulti e bambini (progetto Nai).

«Dopo un anno e mezzo senza movimento, bisogna fare qualcosa per non rovinare la crescita dei ragazzi per gli anni a venire», sostiene Danilo Barban. «Amministrazione e società sportive devono collaborare per ottenere risultati. Le strutture vanno adeguate alle esigenze delle persone. E poi occorre intervenire su stadio e piscina».

«Contrari all’attuale progetto dell’ospedale unico – chiarisce Raffaella Lombardo – favorevoli a una casa della salute, con un’attività ambulatoriale facilmente accessibile e una diagnostica di base». Tra le idee: medicina di comunità per servizi di prossimità e una commissione consiliare salute permanente per stimolare un dialogo costante tra tutti gli attori che si occupano di questo tema.

Riccardo Canetta

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