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Economia | 07 maggio 2021, 15:14

«La pandemia ha cambiato anche il modo di vestire, ma la qualità e l’eleganza vinceranno sempre»

Andrea e Carlo Porrini, titolari dell’omonimo e storico negozio di abbigliamento di Besozzo, “leggono” l’attuale momento del settore, ma guardano soprattutto al futuro, che ha anche le sembianze della neonata associazione Histores: «Il rapporto con il cliente e il servizio che ti può fornire un negozio sono insostituibili. L’emergenza sanitaria ha causato un cambio di abitudini anche nel vestirsi, oggi è richiesta soprattutto la comodità»

Carlo e Andrea Porrini nel loro negozio di Besozzo

Carlo e Andrea Porrini nel loro negozio di Besozzo

Quello della moda e dell’abbigliamento è uno dei settori che ha pagato e ancora sta pagando un prezzo molto alto all’emergenza sanitaria, non solo per motivazioni esclusivamente economiche legate alla crisi, ma anche per i cambiamenti d’abitudini e nel modo di vestirsi delle persone.

Ma dalle difficoltà, come ogni imprenditore ben sa, possono nascere anche delle nuove opportunità di sviluppo, come raccontano Andrea e Carlo Porrini, che guidano l’omonimo negozio di abbigliamento a Besozzo; una storia di azienda famigliare ultracentenaria, iniziata dalla nonna Teresa, proseguita con papà Luciano, prossimo ai 90 anni, ma ancora ben presente dietro al banco. «La situazione è indubbiamente difficile – sottolineano i due imprenditori – i negozi del settore sono in difficoltà e se vanno in difficoltà anche le imprese il rischio è di creare un circolo vizioso. Bisogna anche dire che l’abbigliamento, oltre a non essere stato minimamente considerato, ha subito i blocchi nei momenti topici come Natale e i Saldi e vivendo di stagionalità si possono ben immaginare i problemi».

Siamo davanti a uno scenario completamente nuovo. «Bisogna fare i conti con una minore propensione alla spesa e con il cambio d’abitudini nel vestirsi imposto dalla pandemia – aggiungono i fratelli Porrini – conseguenza dello smart working, che ha acuito il tracollo dell’abbigliamento formale. Si sta imponendo adesso un tipo di abbigliamento “comodo”, che ovviamente non è detto che non sia un abbigliamento di qualità». L’emergenza sanitaria ha dato ulteriore impulso all’e-commerce.  «Il commercio elettronico non farà scomparire i negozi che devono continuare a offrire servizi di qualità ai clienti che sono ad esempio la sartoria, le offerte, il cambio o anche il semplice consiglio» sottolineano i due imprenditori. L’emergenza Covid è un’occasione per un cambio di mentalità anche per gli stessi operatori del settore; bisogna insomma tentare nuove strade. Con questo spirito è nata da poco l’associazione Histores, che riunisce negozi di tutta Italia del settore abbigliamento medio alto e di cui Andrea e Carlo Porrini fanno parte.

«Ci voleva lo schiaffo in faccia del Covid – racconta - per far sì che tra colleghi ci parlassimo, iniziando a condividere in una chat problemi e possibili soluzioni, collaborando in modo onesto e corretto tra noi, con le aziende e i fornitori e mettendo sul tavolo progetti e idee comuni per il settore, facendo fronte comune. E’ un’associazione composta da gente vera, appassionata del proprio lavoro, che mette al centro il servizio, la qualità e il rapporto con i clienti e che probabilmente senza l’emergenza sanitaria non sarebbe nata». Solo insieme insomma, si possono affrontare le nuove sfide e anche le nuove tendenze che quest’anno per il settore moda significa ricerca di un abbigliamento meno formale ma comunque elegante; le persone cercano maggiore “comodità”, ma anche in tuta si può essere eleganti.

Matteo Fontana

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