Da oggi buona parte dell'Italia entra in zona gialla e fa un timido tentativo di ritorno alla normalità. Da Busto Arsizio, invece, arriva un messaggio forte e chiaro di speranza, per nulla indeciso e timoroso. Lo lanciano tre ragazzi di 24 e 25 anni: Manuel Deretti, Jacopo Castelletta e Daniele Pezzoni che questa mattina hanno aperto le porte del Buar Bistrot di via Cardinal Tosi. Li avevamo sentiti qualche tempo fa (LEGGI QUI) raccontando la loro “storia”, un'amicizia nata tra i banchi di scuola, all'istituto alberghiero di Stresa, che oggi si tramuta in una sfida imprenditoriale: aprire un'attività nel campo della ristorazione e condurre un Bistrot legato alla cucina tradizionale del territorio, nonostante la pandemia e le difficoltà del momento.
A battezzare e benedire la nuova attività nel cuore di Busto sono passati il sindaco Emanuele Antonelli e la vicesindaco e assessore al Commercio, Manuela Maffioli.
«Sono felicissimo – ha sottolineato il primo cittadino – che dei ragazzi giovani si assumano un rischio con coraggio e determinazione, perché loro lo sanno che ne usciremo da questa situazione e guardano al futuro con positività». Il sindaco, nel primo giorno di “zona gialla” non fa nemmeno mancare le solite quanto dovute raccomandazioni al senso di responsabilità dei cittadini «per rispettare le minime regole di sicurezza che ci vengono imposte, come l'utilizzo della mascherina e il distanziamento. Veniamo da un fine settimana – ha detto il sindaco – che non mi è piaciuto troppo, faccio nuovamente appello al buon senso di tutti».
La vicesindaco Manuela Maffioli si è unita al brindisi benaugurale che ridà vita ad un locale, nel cuore di Busto, sfitto da dicembre scorso, da quando la precedente attività ha chiuso e passato di mano il testimone a Manuel, Jacopo e Daniele. «Sono qui a fare il mio “in bocca al lupo” a tre giovani che non smettono d'investire e di crederci, a dispetto del momento. È un bel messaggio, quello che lanciano, che ci rende tutti felici e spero sia di ottimo auspicio».
Il Buar Bistrot, almeno inizialmente, aprirà sette giorni su sette («vogliamo farci conoscere e apprezzare» dicono i ragazzi), con la possibilità di offrire il pranzo e la cena al tavolo, fino alle 22, nel dehor ricavato sotto i portici di via Cardinal Tosi. Uno spazio limitato, da una quindicina di coperti, comunque fruibile e a disposizione (non è da tutti) per iniziare a presentare e far conoscere ai clienti il menù del Buar Bistrot: tradizionale e con specialità tipicamente lombarde e piemontesi, che uniscono le anime e le provenienze dei tre ragazzi (Manuel e Daniele sono, rispettivamente, di Sesto Calende e Casorate Sempione, mentre Jacopo è di Veruno, in provincia di Novara).
Anche il consigliere comunale di Sesto Calende, Simone Pintori, amico personale di Manuel Deretti, oltre che commissario di Aces Europe che sta supportando la candidatura di Busto a “Città Europea dello Sport 2023” (LEGGI QUI), è passato al Buar Bistrot con Matteo Sabba, presidente del Distretto urbano del commercio.
Sabba, anche nelle vesti di “collega” dei tre ragazzi, ha sottolineato: «Ripartiamo a marce ridotte. La situazione è complicatissima e i colleghi sono molto arrabbiati perché ancora oggi le regole sono poco comprensibili e difficilmente traducibili. Spero ci siano controlli, com'è giusto, nel rispetto del lavoro degli imprenditori e dei gestori. Chiedo ragionevolezza e razionalità». (GUARDA IL VIDEO)