Busto Arsizio - 11 aprile 2021, 16:58

Pro Patria Bustese, la soddisfazione di Rosario Vadalà: «Sono il presidente più felice d’Italia»

«Ieri ero incollato al televisore, mi sembrava di essere là con i miei atleti», racconta il presidente. «Sono dei ragazzi d’oro, non hanno mai smesso di impegnarsi in questi mesi difficili». Il pensiero va all’atteso palaginnastica: «Spero che il sindaco mi chiami presto per darmi la buona notizia»

Rosario Vadalà (foto dalla pagina Facebook Pro Patria Bustese Sportiva)

Rosario Vadalà (foto dalla pagina Facebook Pro Patria Bustese Sportiva)

La Pro Patria Bustese ha chiuso al primo posto la regular season del campionato di Serie A1 di ginnastica artistica maschile. Una grande soddisfazione per tutta la città, in attesa della Final Six (leggi qui).

E il “primo tifoso” della squadra, il presidente Rosario Vadalà, è ovviamente al settimo cielo: «Continuo a pensarci – racconta –. Ieri sono rimasto tutto il pomeriggio a mezzo metro dalla televisione. Mi sembrava di essere là con i miei ragazzi».

«Sono il presidente più felice e motivato d’Italia», afferma Vadalà, da 25 anni alla guida della società, conosciuta grazie al figlio che, a 5 anni, si appassionò alla ginnastica.

Ci sono solo parole di elogio per lo staff tecnico e gli atleti: «Sono dei ragazzi d’oro, praticamente tutti con noi fin da bambini. Questi risultati sono la logica conseguenza della fatica fatta in questi mesi difficili. Loro e tutta la società ci hanno sempre messo grande impegno».

La pandemia, come sappiamo, non ha risparmiato il mondo dello sport. «La situazione non è semplice dal punto di vista gestionale – ammette il presidente –. Siamo passati da 600 a circa 150 atleti che si possono allenare. Se non riaprono le palestre, sarà dura reggere economicamente per le società. E senza entrate economiche, non si possono vincere i tornei».

Dal punto di vista della sicurezza, invece, non ci sono stati particolari problemi. «I ragazzi della serie A si allenano a Milano – spiega Vadalà –. Questo però comporta costi e impegno. Ringrazio gli istruttori, soprattutto i più giovani, che sono innamorati del loro lavoro. Anche la componente femminile sta tornando a crescere, grazie alle nostre ex ginnaste che si stanno dando da fare».

Resta l’annoso problema della sede: la speranza della società è che l’ambizioso progetto del campus sportivo di Beata Giuliana (che comprende il palaginnastica), presentato al termine dello scorso anno, permetta agli atleti di lasciare quella che Vadalà definisce la «cantina» del Palariosto.

«A questi livelli dobbiamo necessariamente andare a Milano, ma fino a quando? – si chiede –. Non voglio fare polemiche, il sindaco mi ha spiegato correttamente la situazione. Io però aspetto la sua chiamata o quella dell’assessore: spero che tra qualche ora o qualche giorno mi dicano che sono partiti gli scavi».

R.C.

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