«Giocavamo le partitelle assieme: anche in campo, avere accanto una persona come Vittorio era un piacere» dice Renzo Oldani fuori dalla chiesa di San Vittore, poco prima che Varese saluti per l'ultima volta Vittorio Zamberletti, scomparso a 76 anni, con un applauso delicato, leggero, avvolgente come lui, portato dal vento fino in cielo.
La moglie Pinuccia tocca commossa il feretro del suo Vittorio per un'ultima volta prima che lasci piazza San Vittorie, sostenuta da don Erve Oddone Simeoni che aveva usato parole semplici ma sentite nel ricordarlo durante l'omelia, le parole di un amico, mentre attorno il rumore del vento amplifica il silenzio e la polizia locale, guidata dal comandate Matteo Ferrario, è schierata per l'addio a quello che è stato molto più di un vice comandante o di un vigile: Vittorio era colui da cui arrivavano sempre le parole giuste, «lui ascoltava tutti e non prometteva nulla, ma poi agiva» dice Fabrizio Nova.
A Pinuccia e alla famiglia Zamberletti si sono stretti singoli cittadini e istituzioni, dal sindaco Davide Galimberti al vicesindaco con delega alla Polizia Locale Daniele Zanzi, dagli uomini in divisa di protezione civile - vigili del fuoco, che si schierano di fronte ai vigili, come ad accogliere nell'ultimo ideale abbraccio Vittorio all'uscita dalla chiesa. Tra gli altri, erano presenti anche l'assessore Fabrizio Lovato, l'ex vicesindaco Gianpaolo Ermolli ma anche persone molto conosciute e amate come Mario Zeni, Gennaro Francese e Yvonne Rosa.
Poi, c'è stato spazio solo per il vento, per un dono a Pinuccia di Renzo Oldani che, con sensibilità e umanità, ha accompagnato l'ultimo viaggio di Vittorio: da domani, il suo ricordo sarà un esempio.
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