Un grave lutto ha colpito il mondo dell'arte, della musica e dell'imprenditoria della provincia di Varese, che piange la scomparsa, avvenuta il 2 marzo, di un protagonista di tutti questi mondi, Enrico Mascioni, uno dei pilastri della Mascioni Organs, azienda di Azzio conosciuta in tutto il mondo per la fabbricazione e il restauro di organi.
Un'azienda condotta da sei generazioni dalla famiglia Mascioni di cui Enrico, nato il 6 febbraio del 1934 era una colonna. La ditta Mascioni è il classico esempio di come impresa e famiglia siano un unico elemento e sono proprio i Mascioni a ricordare Enrico sulla pagina Facebook dell'azienda, con parole che dicono tutto della sua personalità e della sua professionalità. «Enrico Mascioni era un uomo di poche parole. A parlare per lui sono state le migliaia e migliaia di canne antiche e nuove, a cui, con il tocco di un mago, Enrico ha donato il soffio della vita. Il loro canto, soave o possente, semplice e grandioso, continuerà a parlare la sua lingua, e colmerà con la dolcezza della musica il grande vuoto che la sua partenza ha lasciato tra di noi» questo il messaggio di cordoglio espresso dai famigliari.
La Mascioni è attiva dal 1829 ed è una delle più antiche fabbriche d'organi d'Europa e l'arte organaria si tramanda di padre in figlio da sei generazioni; da anni l'azienda varesotta si occupa ad esempio della manutenzione degli organi della basilica di San Pietro a Roma o degli organi del Duomo di Firenze. Sono quasi 1200 gli organi costruiti sinora. Negli anni, la conduzione dell'azienda passa da padre in figlio e la stessa cosa avviene spesso anche tra i dipendenti, continuando a migliorarsi e a crescere. Enrico era uno dei figli di Ernesto e guidava l'azienda con i fratelli Eugenio e Mario e con i nipoti Andrea e Giorgio che costituiscono la sesta generazione dei Mascioni che continuano una tradizione famigliare e imprenditoriale unica.