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Varese | 25 gennaio 2021, 13:55

Via Selene, il comitato incalza l'amministrazione: «Adesso ci aspettiamo delle risposte»

Consegnata in Comune la documentazione con le richieste di chiarimenti su alcuni aspetti dell'opera: «Siamo in tempo per ridurre le dimesioni della quarta rotonda e mitigare l'impatto ambientale»

Via Selene, il comitato incalza l'amministrazione: «Adesso ci aspettiamo delle risposte»

Come richiesto dall'amministrazione durante l'ultima triplice seduta delle commissioni ambiente, lavori pubblici e urbanistica (leggi QUI), il Comitato Difendiamo via Selene ha presentato tutta la documentazione relativa ad alcuni aspetti della bretellina (prevalentemente viabilistici e ambientali) su cui vorrebbe dei chiarimenti. 

Richieste che il comitato va facendo da tempo e su cui fatica ad avere risposte. Intanto l'iter per la realizzazione dell'opera procede spedito. «Questa è una della prime questioni che vorremmo ci fosse chiarita - spiegano Rossella Bernasconi e Alessandro Goitan - Il progetto di traformazione della via Selene in una bretellina ha subito un'improvvisa accelerazione, i costi sono lievitati e non se ne capiscono le ragioni. Tutta l'opera in realtà presenta delle criticità che non trovano apparenetemente una spiegazione e confidiamo che l'amministrazione ce le possa dare, consapevoli che non riusciremo a bloccarne la realizzazione».

Ci sono però altri aspetti su cui si è ancora in tempo per intervinire e per cui una revisione del progetto è ancora fattibile. Sono quelli legati alle dimensioni e all'altezza della così detta quarta rotonda e quelli ambientali di mitigazione degli effetti dell'opera sulla zona umida. «E su questi insisteremo. Se ci fosse stato dimostrato che la quarta rotonda poteva avere degli effetti positivi sulla mitigazione e la fluidificazione del traffico, avremmo anche potuto accettarne le ricadute ambientali. Questo però non ci risulta». 

La documentazione fornita dal comitato è molto dettagliata e ricca di approfondimenti (è allegata a fine articolo). Quello che contestano e su cui si potrebbe ancora mettere una pezza, sono le dimensioni e l'altezza della quarta rotonda: «Pensata larga 40 metri e alta 5 per il collegamento con la Gasparotto Borri, che però non si farà più. Viene così meno anche la necessità di avere un rondò così grande che comporta un maggior consumo di suolo. Si potrebbe ridurre, riducendo anche i costi dell'intervento».

C'è poi la questione dei flussi di traffico: «Bisogna immaginare il percorso dei mezzi pesanti e delle auto che arrivano da Milano. Potranno uscire dall'autotrada attraverso in nuovo svincolo, fare la ronda, andare in direttamente in zona industriale, scaricare e poi? Per tornare in autostrada, non essendoci un ingresso, si dovranno immettere in via Gaparotto, fare i due nuovi rondò e quindi andare fino all'Esselunga per poi tornare indietro sempre su via Gasparotto, fare il semaforo di via Tasso e poi giù verso il raccordo. Non sarà una mitigazione, ma una congestione viabilistica». E quella della strettoia tra la fine di via Selene e l'inizo di via per Schianno: «Un imbuto che sarà segnalato con dei cartelli e che fa perdere senso all'intera opera». 

Il secondo aspetto urgente riguarda però l'ambiente e la salvaguardia della zona umida più vicina al centro città. «Si tratta di un ambiente che verrà completamente stravolto  - insistono - e i soldi previsti per le compensazioni sono stati spesi per realizzare un castagneto a Villa Toeplitz. C'è necesità di una maggiore tutela naturalistica. Per non parlare della pista ciclabile prevista, che comincia su una rotonda e finisce in una palude, separata dalla strada da un cordolo di cemento. Un non senso». 

Files:
 documento selene post commissione (1.9 MB)

Valentina Fumagalli

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