Sport - 20 gennaio 2021, 00:02

Challenge LLCC, il motorsport amatoriale da Varese a tutta l’Italia. Una sfida in nome «della passione, dell’amicizia, del divertimento»

Dalle prime curve agli autodromi più celebri d’Italia e d’Europa, quattro piloti varesini ci conducono in un viaggio che anno dopo anno li porta a mettere in gioco tutto per seguire la loro più grande passione: guidare un’auto sportiva

Da sinistra, in alto, i quattro piloti (con i relativi soprannomi "da pista"): Marco "Mad Mark" Angeloni, Davide "Meteora" Bernacchi, Daniele "Danym" Maniglio, Luca "Ellepi" Pelagotti. In basso, da sinistra, i tre organizzatori: Umberto "Voodoochile" Beia, Dario "DarioG" Gambino e Mattia "Satz404" Sarzi Braga. Tutte le foto della galleria fotografica sono state scattate da Umberto Beia durante le tappe dell'LLCC

Quando sentiamo la parola “motorsport”, la nostra mente va ai piloti professionisti che vediamo in tv durante il weekend, che corrono con un unico obiettivo: arrivare primi, tornare a casa e ripartire il giorno dopo, pronti per un’altra gara.

E se vi dicessimo che esiste anche un mondo in cui non c’è competizione ma divertimento, non ci sono avversari ma amici, non c’è solo il giro in pista ma anche una cena, un momento in cui scherzare tutti insieme?

Questo è il Challenge LLCC, Lotus and Light Cars Club, un trackday amatoriale con rilevazione di tempi dedicato agli appassionati italiani di auto veloci che vogliono provare l’adrenalina di correre in autodromo pur non essendo professionisti.

Entrare in questa realtà particolare, "strana" da un certo punto di vista, vuol dire non solo schiacciare sul pedale del gas e fare un buon tempo. Vuol dire essere accolti in un gruppo di persone che, per alcuni weekend, diventa quasi una seconda famiglia, con cui vivere un’esperienza unica nel suo genere e avere il piacere di condividerla.

Come ogni famiglia che si rispetti, anche quella dell’LLCC è sempre pronta ad accogliere nuovi membri: lo sanno bene quattro piloti che, negli anni, sono entrati a farne parte, portando con sé un pezzo della nostra provincia.

Infatti, Marco Angeloni, Davide Bernacchi, Daniele Maniglio e Luca Pelagotti (oltre ai varesini Umberto Beia e Mattia Braga Sarzi, che, insieme a Dario Gambino, si occupano dell’organizzazione del Challenge) sei volte all’anno si spostano da Caronno Pertusella, Vergiate, Mornago e Gavirate per raggiungere il Mugello, Varano de’ Melegari, Vallelunga, Lédenon e tanti altri autodromi in cui rincorrere i loro sogni.

Oggi, tutti loro hanno voluto raccontarci le strade che li hanno condotti all’LLCC, le loro storie e le emozioni che li accompagnano a ogni tappa della loro avventura.

Come nasce un amore: dalle prime curve agli autodromi più celebri d’Italia e d’Europa

La passione per le auto sportive ha da sempre caratterizzato le vite dei quattro piloti, invitati a entrare nel mondo del Challenge da amici che correvano già e che li hanno coinvolti in questa esperienza.

«Era l’inizio del 2019, grazie a Bruno, un altro appassionato, mi sono lanciato in questa avventura. Da quel momento, ho capito che quello era ciò che avrei voluto fare nel mio tempo libero e a cui mi sono dedicato in modo sempre più strutturato, prima muovendomi solo con la mia auto, poi con un carro e il supporto di meccanici»: è il racconto di Luca, classe 1988, che ricorda ancora la sua prima tappa, nel 2019, al Mugello, con la sua Clio RS III Serie.

Come lui, anche Davide, 44 anni quest’anno, ha conosciuto l’LLCC tramite un ragazzo di Gallarate che, una sera, lo ha portato «a cena con un gruppo di amici che giravano in autodromo, tra cui Franco, organizzatore del Challenge fino a un paio di anni fa. L’invito a unirsi a loro in pista è arrivato per vie naturali, ero un po' spiazzato», ma, una volta entrato nel gruppo non ne è più uscito e sono ormai diversi anni che partecipa alle varie iniziative – ora, alla guida di una Catheram R.

L’obiettivo iniziale di Daniele, classe 1980, invece, era avere un’auto da utilizzare su strada, e tra le risate, racconta: «Vengo da Domodossola, dove mangiamo pane e rally da quando siamo piccoli», ma quando «quattro, cinque anni fa ho comprato un paio di Porsche, ho capito che non valeva la pena girare in strada con quel tipo di macchina, i rischi erano troppi». Così, ha acquistato una Lotus Exige da un iscritto al forum del Challenge e, nel 2019, si è unito alla famiglia dell’LLCC.

Anche Marco, quest’anno 46enne, ha iniziato con una Porsche, dopo essersi dedicato per anni all’automodellismo, ma anche lui, come Daniele, si è presto accorto che «la strada non è il luogo ideale, per cui ho deciso di seguire in pista un amico che frequentava i trackday. Durante uno di questi, un ragazzo mi ha fatto conoscere l’LLCC, così nel 2019 ho partecipato per la prima volta, al Mugello» e, da quella volta, non vede l’ora di tornare in autodromo con la sua Porsche Boxster.

Tra impegno, sacrificio e divertimento, come i piloti vivono il Challenge

Daniele, riportando un pensiero comune a tutti i piloti, afferma: «Grazie all’LLCC ho conosciuto persone che, con il tempo, sono diventate carissime amiche con cui condividere questa passione e trascorrere un weekend, oltre ad avere trovato una soluzione che mi consenta di girare in tranquillità, c’è tanto rispetto e tanta attenzione verso chi è nuovo».

Amicizia, sportività, condivisione sono le parole più ricorrenti per descrivere un Challenge che è sì una sfida, ma soprattutto un «ritrovo di appassionati, eterogeneo perché le auto sono più o meno preparate e più o meno costose, ma non per questo qualcuno giudica gli altri, anzi, sono tutti sempre disponibili ad aiutare», come lo definisce Luca.

Certo, «la competizione c’è, è innata in ognuno di noi, ma è sempre stata mantenuta da tutti a un livello sano: l’LLCC non è una gara ufficiale, non ci sono piloti “veri”, professionisti, sappiamo tutti che è un’iniziativa amatoriale e ragioniamo in questo modo», specifica Davide, per il quale la singola tappa non è la meta finale, ma diventa un’occasione per un vero e proprio breve viaggio, per scoprire nuove strade, per vivere un’esperienza completa, da soli o, ancora meglio, in compagnia degli amici. Magari si raddoppia la strada, ma anche il divertimento.

Aggiunge Marco: «Il Challenge è un mix tra trackday, competizione e raduno, ci sono le classifiche, si guardano i tempi ma la sera si cena insieme, si fa gruppo al di fuori della pista, a differenza di altri eventi in cui ognuno sta da solo, per i fatti suoi».

“Non c’è competizione”, recita il motto del Challenge, in compenso ci sono impegno, sforzo e sacrificio, in termini di tempo e di spese, in particolare per chi ha voluto, e vuole, investire tanto sulla propria auto e, per spostarsi, deve ricorrere a carro-attrezzi, carrelli o altre soluzioni - anche se, come ricorda Davide, «una light car permette di avere buone prestazioni tenendo comunque sotto controllo i costi».

Dalla burocrazia alle cene: l’LLCC secondo gli organizzatori

Dario, Umberto e Mattia hanno preso in mano le redini dell’LLCC nel 2019, quando il precedente organizzatore, Franco Zamberlan, ha comunicato sul forum del Challenge le sue dimissioni, decisione che ha scatenato diverse reazioni da parte dei più “affezionati” che temevano di perdere il loro punto di ritrovo.

Dario, da pilota a organizzatore, nel 2019, insieme a Umberto e Mattia, racconta: «Avrebbe però valutato altre gestioni, così è stata organizzata una squadra di persone che avrebbero potuto essere alla guida del nuovo Challenge».

Le difficoltà ci sono state, ma, grazie alla collaborazione con Promo Racing Srl il primo anno e Track4Fun.com Srl il secondo (due società che organizzano eventi in pista), i tre ragazzi hanno capito come gestire al meglio la loro attività e i risultati si vedono a ogni tappa, nei riscontri positivi dei piloti (l’anno scorso, più di 180, con una media di 60/65 auto a giornata), nel divertimento che si percepisce nei paddock, nella decisione, a novembre 2020, di diventare autonomi e fondare una loro società, Challenge LLCC Srls.

«È bellissimo vedere la gente che ci dimostra affetto, entusiasmo, la tappa è uno svago non solo per il pilota, ma anche per gli amici, i familiari», come riflette Umberto, impegnato, durante le giornate in pista, a fotografare ogni momento, dalle auto in pista agli “scatti rubati”.

Un emozionato Mattia afferma: «Tutti possono girare in pista, ma l’obiettivo del Challenge è aggregare le persone, è un plus che molte altre organizzazioni ci riconoscono, tanti ci chiedono di partecipare alle tappe anche solo come spettatori» e aggiunge: «L’LLCC compirà dieci anni il 19 marzo. Festeggeremo tutti insieme il giorno dopo, al Mugello», ricordandoci il primo appuntamento del Challenge 2021 - tra due mesi esatti, il 20 marzo.

Anche per gli organizzatori, quindi, il divertimento, la sicurezza in pista, il confronto costruttivo sono fondamentali, non ci sono premi, ma, forse, la vera vittoria è proprio la condivisione di un’esperienza indimenticabile.

Il futuro, tra incertezze e date già in calendario

Il sentimento comune di piloti e organizzatori è la speranza in un 2021 ancora più ricco di soddisfazioni, nonostante le incognite con cui tutti dovremo confrontarci.

Davide e Luca sottolineano: «Un importante valore aggiunto è aver saputo già alla fine del 2020 le date per l’anno prossimo», «di sicuro va lodata la gestione, Dario, Umberto e Mattia sono bravi a gestire le tappe».

Se i piloti stanno già preparando le auto, alcuni per fare un salto di categoria, altri per abbassare ancora di più i tempi, dal punto di vista dell’organizzazione emerge la volontà di un continuo miglioramento, anche, e soprattutto, grazie ai suggerimenti e agli stimoli dei piloti stessi, perché non può esserci crescita senza condivisione e scambio di informazioni.

A ogni tappa del Challenge, nei paddock non si incontrano solo piloti e meccanici, ma anche famiglie, amici o anche solo appassionati che, incuriositi, guardano le auto, fanno domande, assistono ai vari turni in pista. Se volete conoscere meglio il mondo dell’LLCC e, perché no, trascorrere una giornata in autodromo, sul sito www.challenge-llcc.it troverete tutti gli appuntamenti del 2021!

Giulia Nicora