La fecondazione assistita è un valido aiuto per tante coppie che desiderano procreare e che non riescono. Che si tratti di infertilità di uno o dell’altro membro della coppia, per accedere alla procreazione assistita è necessario avere un po’ di conoscenza della materia.
Ci sono dei limiti legali della procreazione assistita che è necessario conoscere. Si tratta di un aspetto molto importante, che non può in alcun modo essere sottovalutato perché la legge è molto stringente e chiara in materia.
Tutto quello che si deve sapere sulla fecondazione assistita
In Italia le donne accedono alla procreazione assistita a un’età superiore rispetto al resto d’Italia. Stiamo parlando di 36,7 anni contro i circa 34 della media europea. Sono tantissime le over 40 che decidono di tentare questa strada per provare a procreare ed è utile sapere che non ci sono dei paletti troppo rigidi per l’età massima per accedere a questo processo.
Nello specifico, in Italia il legislatore ha stabilito che è possibile l’accesso alla fecondazione assistita per quelle “coppie maggiorenni, di sesso diverso, entrambi viventi e in età potenzialmente fertile che siano conviventi o coniugate”.
Dato che si fa riferimento a un’età potenzialmente fertile non c’è un limite specifico a livello anagrafico. Del resto, alcune coppie possono ancora essere fertili nonostante siano più in là con l’età di altre più giovani e già non più in grado di accedere alla procreazione assistita.
Il primo step da fare quando si cerca un valido supporto per la fecondazione assistita è quello di individuare la clinica giusta. La clinica per fecondazione assistita Raprui è tra le migliori in Italia e una di quelle più all’avanguardia. Sebbene si trovi a Roma, è possibile accedervi per coppie di tutta Italia.
Ma quali sono le tecniche di PMA da prendere in considerazione? Facciamo il punto. Iniziamo con il dire che con questo termine si prendono in considerazione quelle che sono le tecniche per aiutare il concepimento e che vengono messe a punto attraverso l’intervento di un medico specializzato. Ci sono diverse forme per il congiungimento non coitale dei gameti. Questo può avvenire sia in utero che in vitro. Nel primo caso parliamo di inseminazione intrauterina o IUI, mentre nel secondo caso parliamo di FIVET e ICSI-IMSI.
Bisogna poi sapere che esistono diverse tecniche classificate a diversi livelli in base al livello di invasività. Va da sé che alla base di tutto c’è la valutazione individuale di ogni singola coppia.