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Territorio | 15 gennaio 2021, 16:49

Coldiretti Lombardia: «Stop all'imbroglio veggie burger, la finta carne inganna nove italiani su dieci»

«Bistecche, salsicce e hamburger sono quelli ottenuti da carne vera, non certo quelli che nascono in laboratorio magri da mix vegetali con spezie, coloranti ed esaltatori di sapore» denuncia il presidente Paolo Voltini dopo l'immissione sul mercato mondiale di nuovi prodotti vegetali

Coldiretti Lombardia: «Stop all'imbroglio veggie burger, la finta carne inganna nove italiani su dieci»

«Bistecche, salsicce e hamburger sono solo quelli ottenuti da carne vera, non certo quelli che nascono in laboratorio magari da mix vegetali con spezie, coloranti ed esaltatori di sapore». E’ quanto afferma Paolo Voltini, presidente di Coldiretti Lombardia, commentando l’immissione sul mercato mondiale di nuovi alimenti vegetali e sintetici che però nella denominazione richiamano prodotti di origine animale.

La carne finta – precisa la Coldiretti regionale - inganna più di 9 italiani su 10 (93%) che non seguono un regime alimentare vegetariano o vegano, utilizzando nomi come ad esempio “burger vegano” e “bistecca vegana” con l’unico limite di specificare sull’etichetta che tali prodotti non contengono carne. «Si tratta – dichiara il Presidente Paolo Voltini – di una comunicazione subdola che rischia di indurre i consumatori a pensare che questi prodotti siano dei sostituti, per gusto e valori nutrizionali, dei prodotti a base di carne. In realtà non è così». La carne – precisa la Coldiretti Lombardia - è come una barretta energetica ricca di nutrienti ad alto assorbimento, che fornisce nell’immediato tanti elementi necessari alla crescita, allo sviluppo, al mantenimento, alla difesa e alla riparazione del nostro corpo, che nessun altro alimento da solo è in grado di dare. Inoltre - continua Coldiretti Lombardia – la carne italiana nasce da un sistema di allevamento che per sicurezza e qualità non ha eguali al mondo, consolidato anche grazie a iniziative di valorizzazione messe in campo dagli allevatori, con l’adozione di forme di alimentazione controllata, disciplinari di allevamento restrittivi, sistemi di rintracciabilità elettronica e forme di vendita diretta.

«Si tratta di un settore – spiega Paolo Voltini - che alimenta anche economie circolari con la produzione di letame e liquami indispensabili per fertilizzare i terreni ma anche per la produzione di energie rinnovabili come il biogas». «Serve quindi una norma nazionale – conclude Voltini - per fare definitivamente chiarezza su veggie burger e altri prodotti che sfruttano impropriamente nomi come mortadella, salsiccia e hamburger, per garantire da una parte una corretta informazione ai consumatori e tutelare dall’altra il settore dell’allevamento, che rappresenta uno dei comparti chiave dell’agroalimentare lombardo e italiano».

 

Redazione

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