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Busto Arsizio | 04 dicembre 2020, 15:33

La Società italiana di Ginecologia e Ostetricia porta nella sua squadra il dottor Giuseppe Nucera

Il Direttore della Struttura complessa di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale di Busto Arsizio nominato componente del GISS (Gruppo di interesse scientifico speciale) per la Chirurgia ginecologica

La Società italiana di Ginecologia e Ostetricia porta nella sua squadra il dottor Giuseppe Nucera

“Una grande soddisfazione personale e credo anche un valore aggiunto per la nostra azienda”.

Il dottor Giuseppe Nucera commenta così la recente nomina a membro del gruppo ristretto di consulenti per la chirurgia ginecologica della SIGO, la Società Italiana di Ostetricia e Ginecologia e della AOGOI, la Società dei ginecologi ospedalieri.

Quarantasette anni, originario di Reggio Calabria, il dottor Nucera dirige la struttura complessa di Ostetricia e Ginecologia del Presidio bustocco dal luglio dello scorso anno.

La nomina è un traguardo ragguardevole. La funzione di un GISS (Gruppo di interesse scientifico speciale) è quello di mantenere elevati standard scientifici nella propria area.

“Poter partecipare a un gruppo ristretto di colleghi che condividono come me la stessa passione è estremamente stimolante - afferma - considerando anche il ruolo che il GISS ha all’interno della Società scientifica italiana nella gestione della pandemia in corso. Lavoreremo per lo sviluppo e l’adozione di linee guida e raccomandazioni da utilizzare nella pratica clinica”.

Schivo (“ho sempre cercato di essere un buon chirurgo”) e al tempo stesso desideroso di estendere la gioia del riconoscimento: "Con questa nomina intendo coinvolgere anche i miei collaboratori, saranno parte con me di questo network nazionale. Condivideremo con gli esperti del settore sia l’impegno, sia i risultati”.

Prima della seconda ondata del Covid-19, la struttura complessa diretta dal clinico è stata indicata come hub aziendale per la chirurgia ginecologica maggiore.

“Siamo riusciti a ottenere numericamente e qualitativamente risultati in linea con la casistica degli anni precedenti, per quanto riguarda il numero di interventi in campo oncologico - riprende -. Parliamo di una media di 25 interventi a trimestre, ovvero circa 100 interventi in anni come il 2017 e il 2018. Così è stato anche per il 2020: nei tre mesi intercorsi fra la prima e la seconda ondata della pandemia abbiamo rispettato il dato trimestrale”.

In epoca pre-Covid erano state implementate nuove tecniche chirurgiche.

“Ne cito solo due: la prima per la cura del prolasso genitale per via laparoscopica e la seconda riguarda la morcellazione, ossia l’asportazione, di fibromi uterini per via laparoscopica in sacchetto dedicato. Sono favorevole a un utilizzo estensivo, ove possibile, delle tecniche mininvasive. Che a parità di risultati, in termini di efficacia della cura rispetto alle tradizionali, consentono alla donna una più rapida ripresa, un minor dolore, e un miglior risultato estetico rispetto alla via laparotomica (il taglio tradizionale, ndr).

Nel reparto, oltre al dottor Nucera, ci sono altri quattro chirurghi con specifica competenza e autonomia, “un numero di tutto rispetto, che ci permette un buon volume di interventi”.

La paura del Covid ha portato molte donne a trascurare la prevenzione.

“Vero, ma invito caldamente tutte loro a continuare a sottoporsi ai test di screening, a non dimenticarsi di fare il Pap test, e a sottoporsi alla vaccinazione contro il Papilloma virus (HPV), che sta dando risultati in letteratura molto convincenti non solo nelle donne in età giovane ma anche in età adulta, o che hanno già avuto lesioni HPV correlate”.

Un ultimo consiglio alle donne?

“Non sottovalutate mai un sanguinamento anomalo, un repentino calo di peso o un addome gonfio: possono essere sintomi di patologie importanti. Chiamate il reparto, noi siamo a disposizione sempre, telefonicamente possiamo iniziare a ragionare su quale approfondimento eseguire”.

Il Direttore sanitario dell’ASST Valle Olona, Paola Giuliani: “L’acquisizione del dottor Nucera ha consentito di mantenere alta la qualità dell’assistenza dell’unità operativa complessa di Ginecologia e Ostetricia di Busto Arsizio. La conduzione sicura del primario ha consentito, in un tempo brevissimo, di riportare un riconoscimento che consente di portare valore aggiunto e aumentare la fiducia dei pazienti nei confronti dei nostri Ospedali”.

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