«Fermo restando la gravità della situazione sanitaria e la necessità di mantenere alta l’attenzione (bisogna sempre premetterlo per evitare che ad ogni critica per mancanza di buon senso del Governo, si venga tacciati di negazionismo), questo decreto (leggi QUI) è palesemente infarcito di razzismo e comunismo».
Due le ragioni secondo il deputato della Lega Matte Bianchi. «Razzismo perché limitando gli spostamenti a partire dal 25 dicembre, consenti il cenone della vigilia di Natale e non il pranzo di Natale: come tutti sappiamo la tradizione settentrionale è incentrata sul pranzo e non sul cenone. Comunismo perché creano un nuovo muro di Berlino tra i piccoli comuni: non ha senso attuare le stesse misure attuate a Roma, anche tra Morazzone e Gazzada, per esempio».
Due esempi emblematici: «Puoi andare dalla Garbatella a Trastevere facendo 7 km e attraversando zone da 2 milioni di residenti, ma non puoi fare 500 m attraversando il nulla per andare nel piccolo comune a fianco perché trovi il muro che divide parenti soli dalle proprie famiglie - conclude Bianchi - Il Presidente Mattarella continua a ribadire la necessità di tenere unito il paese, ma così si va nella direzione opposta».